• Chi siamo
  • Contatti
  • Perchè
  • Pubblicità
  • English
Il quotidiano online del trasporto marittimo

Il quotidiano online del trasporto marittimo

logo shipping italy
  • Home
  • Navi
  • Porti
  • Spedizioni
  • Cantieri
  • Interviste
  • Politica & Associazioni
  • Inserti speciali
  • Market report
  • Home
  • Navi
  • Porti
  • Spedizioni
  • Cantieri
  • Interviste
  • Politica & Associazioni
  • Inserti speciali
  • Market report
Il quotidiano online del trasporto marittimo

Il quotidiano online del trasporto marittimo

Navi

“Affidare a Guardia di Finanza e Carabinieri il contrasto internazionale alla dark fleet”

Secondo il think thank Usa Atlantic Council le forze di polizia italiane hanno le competenze più indicate al mondo per smascherare gli armatori ombra

di REDAZIONE SHIPPING ITALY
9 Dicembre 2024
Stampa
Ksena

“I governi occidentali potrebbero rivolgersi in particolare all’Arma dei Carabinieri e alla Guardia di Finanza italiane, che hanno un’esperienza unica nelle indagini sulla criminalità organizzata e nell’identificazione degli individui coinvolti”.

Il suggerimento è contenuto in un lungo report appena pubblicato dal think thank statunitense Atlantic Council sul tema della “dark fleet” e del suo ruolo nell’aggiramento delle sanzioni occidentali verso la Russia, secondo cui “nominare e svergognare” gli armatori è uno dei pochi strumenti disponibili per affrontare ulteriormente una flotta in espansione che alcuni temono possa minare la sicurezza del trasporto marittimo internazionale.

Il rapporto evidenzia la crescita della dark fleet, alimentata dai porti che hanno continuato a consentire lo scalo di navi ombra, dalle bandiere di “estrema convenienza” e dagli armatori disposti a vendere vecchie navi destinate a finire nei traffici russi. L’autrice del rapporto, Elisabeth Braw, ha dichiarato che: “È ovvio per i governi occidentali che le sanzioni da sole non ridurranno, e tanto meno paralizzeranno, la flotta ombra. Ciò che è molto meno chiaro è quali altre misure possano adottare che siano legali e abbiano un impatto decisivo”.

Un’opzione individuata dall’autrice è che gli armatori occidentali si concentrino maggiormente sull’identificazione pubblica degli individui legati alle navi, utilizzando forze investigative per smascherare i livelli di proprietà delle navi. Una volta identificati, potrebbero adottare misure come il rifiuto dei visti per i proprietari e le loro famiglie. “Poiché gli armatori si preoccupano di nascondersi dietro le società di bandiera, ciò richiederebbe uno sforzo investigativo, ma le competenze in materia esistono” evidenzia il report, con riferimento alle forze dell’ordine italiane: “Questo servirebbe da deterrente per questi individui, dato che il loro coinvolgimento nel sistema ombra si basa sul presupposto di non essere identificati e tanto meno sanzionati”.

Il rapporto identifica le complessità affrontate dagli Stati costieri, preoccupati per la minaccia di fuoriuscite di petrolio dannose, ma limitati nella loro capacità di agire contro navi vecchie e potenzialmente sottoassicurate a causa dei più ampi diritti alla libertà di navigazione. Il problema è molto sentito nell’Europa settentrionale, dove le navi ombra caricano nei porti del Baltico prima di passare attraverso gli stretti di Danimarca e Dover per consegnare carichi di petrolio ai principali acquirenti in India, Turchia e Cina.

Il rapporto afferma che più di una nave ombra su cinque ha rifiutato l’uso di piloti durante il passaggio attraverso lo Stretto di Danimarca. Ma un avvertimento da parte della Danimarca, a giugno, ha provocato un’immediata risposta da parte della Russia, che ha messo in guardia contro le violazioni del diritto di libero passaggio.

Il contrammiraglio in pensione Nils Christian Wang, ex capo della Marina danese, è stato citato dal rapporto per dire che “la buona condotta marittima e la cortesia nei confronti di una nazione costiera che ha acque difficilmente navigabili richiedono l’uso del pilota. E questo è ciò che fanno le compagnie di navigazione di qualità”.

L’Unione Europea sta valutando un nuovo pacchetto di sanzioni che consentirebbe agli Stati membri del Mar Baltico di ispezionare il carico e i documenti delle navi nelle loro acque, petroliere comprese. Il viceammiraglio in pensione Duncan Potts della Royal Navy ha dichiarato che tali controlli sono stati utilizzati per ispezioni di navi sospettate di essere coinvolte nel traffico di droga. Il rapporto auspica anche che un’agenzia dell’Ue istituisca un sistema di tracciamento dedicato. Il Regno Unito s’è mosso prevedendo la richiesta dei dati assicurativi alle navi che transitano sulla costa meridionale inglese. Il mese scorso ha sanzionato la Ksena (costruita nel 2003) da 106.000 tonnellate di stazza e battente bandiera panamense, che aveva ignorato le contestazioni.

Il rapporto chiede anche un impegno più stretto agli stati costieri per contrastare i registri ombra. Nell’ultimo anno l’amministrazione costiera norvegese, ad esempio, ha registrato un aumento di navi battenti bandiera del Gabon, di Antigua e Barbuda e del Vietnam nelle sue acque. Questi registri rappresentano bandiere di estrema convenienza alle navi ombra, nonostante non siano in grado di adempiere ai doveri di uno stato di bandiera. “Sotto traccia i governi occidentali hanno esercitato pressioni su quegli Stati affinché si astenessero dal registrare le navi ombra” ha affermato Braw, “ma, dato che le registrazioni continuano, questo sforzo non ha avuto successo”.

La Ksena, consegnato un carico alla Turchia il 23 novembre, è rimasta nell’Egeo dopo che Panama ha confermato di averla rimossa dal suo registro con altre cinque petroliere sanzionate dal Regno Unito. Ma Braw ha avvertito che il numero di navi messe fuori servizio dopo essere state sanzionate è stato superato dai nuovi ingressi nella flotta: “Più la flotta ombra continuerà a operare e a crescere, più si affermerà un settore di navigazione alternativo che non minaccia solo le singole navi e gli Stati costieri, ma il funzionamento dell’ordine marittimo globale” ha dichiarato.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY 

SHIPPING ITALY E’ ANCHE SU WHATSAPP: BASTA CLICCARE QUI PER ISCRIVERSI AL CANALE ED ESSERE SEMPRE AGGIORNATI

Attenzione: errori di compilazione
Indirizzo email non valido
Indirizzo email già iscritto
Occorre accettare il consenso
Errore durante l'iscrizione
Iscrizione effettuata
Market Report
Tutte le notizie
post_speciale BREAK BULK ITALY 2025
Pubblicato il nuovo inserto speciale dedicato a BREAK BULK ITALY 2025
In 54 pagine il riassunto delle immagini, dei video, degli interventi e dei contenuti emersi durante i lavori del Business…
  • 2025
  • BREAKBULK ITALY
  • contenuti
  • foto
  • heavy lift
  • inserto speciale
  • interviste
  • Mestre
  • notizie
  • panel
  • porti
  • project cargo
  • relatori
  • speaker
  • spedizioni
  • trasporti eccezionali
  • video
1
Inserti speciali
29 Novembre 2025
Seaborne_passengers_embarked_and_disembarked_in_all_ports,_2019,_2023_and_2024_(million)
Italia ancora leader per passeggeri in Europa, ma con meno crocieristi del 2019
Dati quinquennali Eurostat: Napoli sale al terzo posto nel podio della graduatoria dei porti più trafficati (tutto tricolore grazie allo…
  • 2019
  • 2024
  • AdSP
  • crociere
  • crocieristi
  • passeggeri
  • porti italiani
  • traffico
2
Market report
27 Novembre 2025
Stazione Marittima di Napoli – Caremar e Grandi Navi Veloci – Molo Beverello – Napoli- Caremar
La Campania si prepara alla riassegnazione dei servizi marittimi regionali
Avviata la verifica di mercato rivolta agli armatori. Prorogato a tutto il 2026 il contratto con Caremar in vista della…
  • Alilauro
  • Caremar
  • Medmar
  • Napoli
  • Snav
2
Politica&Associazioni
25 Novembre 2025
Fedespedi
Terminal container italiani, superato il miliardo di fatturato
Pubblicata l'annuale analisi di Fedespedi: comparto in crescita nel 2024, ma i newcomer soffrono
  • Fedespedi
  • lasct
  • MCT
  • SECH
  • Soteco
  • Terminal Flavio Gioia
  • Vado Gateway
1
Market report
21 Novembre 2025
Edison bunkeraggio Gnl Silver Ray a Trieste – Ravenna Knutsen
Assogasliquidi-Federchimica danno i numeri del conto salato di Ets e Ets2
Secondo Bip Consulting previsti costi in aumento di circa il 50% per i trasporti marittimi e poco meno del 10%…
  • Assogasliquidi
  • BioGnl
  • Federchimica
  • Gnl
  • Pnrr
3
Politica&Associazioni
19 Novembre 2025
Il quotidiano online del trasporto marittimo
  • Chi siamo
  • Contatti
  • Perchè
  • Pubblicità
  • English

© SHIPPING ITALY (Riproduzione riservata – All rights reserved)
Testata iscritta nel registro stampa del Tribunale di Genova n.608/2020 edita da Alocin Media Srl
Direttore responsabile: Nicola Capuzzo

  • Informativa Cookie
  • Informativa Privacy
  • P. IVA: 02499470991
Credits: Edinet s.r.l. - Pietra Ligure (SV)