Presentata Arcadia, la nave oceanografica di Ispra che sarà costruita da T.Mariotti
Tra le opzioni, il cantiere genovese sta valutando di realizzarla a Piombino

Si chiamerà Arcadia la nuova nave oceanografica dell’Ispra, destinata a studiare, monitorare e proteggere gli ecosistemi marini del Mediterraneo.
Progetto e rendering della unità, destinata a rappresentare un fiore all’occhiello per l’istituto e una avanguardia per l’intero settore, sono stati presentati oggi nel corso di un evento che si è svolto oggi alla Camera dei Deputati.
Come noto, la nave, il cui varo è in programma per il giugno del 2026, sarà realizzata dal cantiere genovese T.Mariotti, che – unico partecipante – si era aggiudicato la commessa lo scorso novembre con una offerta del valore di 107.074.278,9 euro, ovvero con un ribasso dello 0,01% sull’importo a base della procedura.
Per lo stabilimento la costruzione di Arcadia rappresenterà una occasione storica, poiché gli permetterà di affacciarsi sul settore della ricerca oceanografica, affiancandolo a quelli in cui ha una presenza consolidata, come quelli delle navi da crociera superlusso Aman at Sea e dei mezzi specializzati per la Marina Militare Italiana, tra cui la nave Olterra e le due unità ausiliarie Mtc e Mtf per il trasporto costiero e l’assistenza ai fari.
Ancora non è noto dove avranno luogo le attività: tra le varie opzioni per il sito di costruzione, segnala il gruppo, c’è anche quella del cantiere di Piombino, “un’ipotesi che potrebbe ampliare significativamente le ricadute economiche e occupazionali sul territorio.”
“La costruzione di questa nave rappresenta un passo importante per il nostro cantiere” ha dichiarato Marco Ghiglione, Ad di T. Mariotti. “L’ingresso nel segmento delle unità oceanografiche ci permette di ampliare le nostre competenze e consolidare il nostro ruolo nel settore della ricerca marina e della tutela ambientale. Il mondo underwater è considerato uno dei business del futuro e questa nave sarà una referenza di grande valore per noi”.
Guardando più da vicino il progetto e le sue caratteristiche, T.Mariotti ricorda che l’unità, progettata per svolgere missioni oceaniche prolungate, avrà propulsione ibrida diesel-elettrica e potrà operare in modalità full electric per quattro ore. La nave è pensata per indagare montagne sottomarine, “canyon” profondi, habitat vulnerabili, relitti sommersi – molti dei quali mai esplorati prima – rendendo possibile una comprensione nuova e dettagliata degli ecosistemi marini.
Arcadia, realizzata in modo da ridurre l’impatto acustico e ambientale, avrà la certificazione di classe silenziosa Quiet/Silent. A bordo, la nave disporrà di una struttura integrata nella chiglia denominata ‘gondola’, lunga circa 9 metri, nella quale saranno installati sensori e sistemi acustici per effettuare rilevamenti continui anche in condizioni operative. Arcadia sarà dotata inoltre di un Rov (Remotely Operated Vehicle) work-class elettrico, manovrabile da remoto, in grado di operare fino a 4.000 metri di profondità, dotato di telecamere 4K, sonar, laser 3D per effettuare missioni scientifiche in ambienti estremi, nonché di un Auv (Autonomous Underwater Vehicle) autonomo, capace di missioni indipendenti di oltre 60 ore fino a 3.000 metri di profondità, per la mappatura del fondale, la localizzazione di oggetti e relitti, per individuare anomalie geofisiche e profilare, in 3D, gli habitat marini.
Sulla nave saranno anche presenti due natanti ausiliari per la mappatura costiera, ovvero un catamarano elettrico completo di veicolo di superficie senza equipaggio (ASV) per la mappatura di acque superficiali, protette e chiuse, e una imbarcazione secondaria equipaggiata con sensori adatti all’esplorazione geofisica. La nave verrà dotata inoltre di laboratori galleggianti umidi e asciutti, attrezzati rispettivamente per l’analisi in tempo reale di campioni biologici e ambientali, tra cui fauna ittica, organismi bentonici e planctonici, plastiche e rifiuti marini, nonché carote di sedimento e per l’osservazione, il fissaggio e la preparazione dei campioni per le successive analisi chimiche, fisiche e biologiche.
Tra le missioni nelle quali sarà impegnata la nave, si segnalano quelle di caratterizzazione e monitoraggio dei fondali marini per l’installazione e la manutenzione di cavi, condotte e linee sottomarine di trasmissione dati ed elettriche, nonché di infrastrutture subacquee e impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili; quelle di mappatura e monitoraggio geomorfologico e biologico di habitat profondi, con lo scopo di approfondire la conoscenza delle caratteristiche geologiche, valutare il potenziale geominerario, analizzare gli effetti dei cambiamenti climatici nelle profondità del Mar Mediterraneo e tutelare la biodiversità marina; per assistenza e manutenzione di boe offshore per il rilevamento dei parametri meteomarini, attraverso l’impiego di tecnologie avanzate e mezzi sottomarini di ultima generazione.
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