Crescono le ambizioni automotive di Altmann e Sapir a Ravenna
La Penisola Trattaroli non sarà destinata, almeno temporaneamente, solo ai container: prevista la realizzazione di un’area da 20mila veicoli servita da cinque binari

Difficile dire quanto realistica sia l’immagine che pubblichiamo in pagina, diffusa oggi da Ars Altmann, ma chiaro è il messaggio: il gigante tedesco della logistica automotive ha forti ambizioni espansive per la propria attività a Ravenna.
Secondo quanto riferito a Automotive Logistics, infatti, Asia Srl, la joint venture ravennate fra Ars Altmann e la locale Sapir, attiva da un paio d’anni presso il Tcr (il Terminal Container Ravenna di cui Sapir è socia), si allargherà anche alla nuova banchina realizzata dall’Autorità di sistema portuale a latere del progetto Hub sulla Penisola Trattaroli (proprietà di Sapir per circa 37 ettari), dove a settembre sarà pronta un’area in grado di ospitare 6.000 veicoli, con l’obiettivo di portarla a una capacità di 20.000 entro il 2028, anche se l’ente non ha chiarito l’esistenza di eventuali istanze presentate in tal senso da Asia né commentato l’uscita di Ars Altmann.
Il progetto, secondo quanto riferiscono a SHIPPING ITALY fonti vicine al dossier, non contrasterebbe tuttavia con la destinazione prevista dal piano regolatore portuale dell’Adsp – lo spostamento in Penisola Trattaroli, su un’aree di oltre mezzo milione di metri quadrati, del Tcr, sia perché il layout pensato per un terminal container di ultima generazione, fortemente automatizzato, non richiederebbe tutti quegli spazi, sia perché il traffico automotive – già svolto da Asia presso l’attuale collocazione del terminalista – avrebbe un inquadramento temporaneo.
Questo al netto del fatto che le ambizioni di Altmann appaiano di altro tenore, stando alla rivista specializzata nell’automotive.
Ravenna sarebbe infatti individuata come snodo fondamentale “per espandere e consolidare la propria rete logistica”, sfruttando “una struttura portuale ad accesso libero per diverse compagnie di navigazione, con un pescaggio di 12,5 m e una capacità di banchina per navi fino a 40 m di larghezza, consentendo l’accesso alla più grande classe di navi Pctc. L’attuale banchina di 350 m, gestita direttamente da Ars Altmann, sarà presto affiancata da una seconda, e sono in programma ampliamenti graduali del centro di lavorazione veicoli e delle gallerie di lavaggio. Cinque binari ferroviari dedicati sono in fase di costruzione all’interno del terminal stesso per consentire un carico e uno scarico più rapidi dei treni”.
Il porto romagnolo, collegato via ferrovia ai centri padani che Altmann gestisce a Lonato e Piadena, diverrebbe così il fulcro della logistica marittima del gruppo tedesco, cui farebbe da complemento Civitavecchia, dove “il gruppo sta espandendo le proprie attività attraverso Canada Srl, joint venture tra Ars Altmann e Cfft Spa”.
Secondo Maximilian Altmann, amministratore delegato di Ars Altmann, “il nuovo terminal di Ravenna è più di un semplice impianto portuale e riflette una forte integrazione di servizi, inclusi i vagoni ferroviari e la trazione di proprietà dell’azienda, le operazioni di terminal e quelle a valore aggiunto. Rappresenta un ulteriore potenziamento della nostra strategia ‘door-to-door’, consentendo ai nostri clienti di affidarsi a un unico operatore che gestisce una supply chain completamente di proprietà, comprese le operazioni portuali, il trasporto ferroviario a lungo raggio da e per le principali località europee, la movimentazione dei veicoli, la distribuzione dell’ultimo miglio e i servizi digitali, il tutto erogato in modo trasparente ed efficiente. Il sito è già completamente collegato alla rete ferroviaria con tre linee di riserva separate e ha gestito, in fase di test, oltre 200 treni e circa 40.000 veicoli dall’inizio delle operazioni pilota nel marzo 2023”.
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