Interferry lancia l’allarme per l’entrata in vigore dell’Entry/Exit System dei traghetti
Le autorità europee hanno concesso un’implementazione graduale del sistema che entrerà in vigore il 12 ottobre prossimo. L’associazione spinge le compagnie ad attivarsi presso i porti per avere aggiornamenti

Interferry, l’associazione internazionale che rappresenta l’industria dei traghetti, con l’avvicinarsi della data del 12 ottobre, giorno dell’entrata in vigore del nuovo Entry/Exit System (Ees) dell’Unione Europea, lancia l’allarme riguardo al potenziale impatto del nuovo sistema sui tempi di sbarco e imbarco nei porti europei. L’Ees, che prevede l’acquisizione dei dati biometrici (impronte digitali e immagini facciali) per i cittadini non comunitari, potrebbe infatti creare un collo di bottiglia nei porti che collegano l’area Schengen a paesi terzi come il Regno Unito o il Marocco.
Secondo Interferry, l’implementazione dell’Ees rappresenta un’enorme sfida logistica. La necessità di raccogliere dati biometrici da tutti i passeggeri di età superiore ai 12 anni, compresi quelli che viaggiano in auto e autobus, è un’operazione che potrebbe rallentare drasticamente le procedure di controllo al confine. L’associazione sottolinea che questa sfida, pur non essendo direttamente gestita dagli operatori dei traghetti, avrà ripercussioni significative sulla loro operatività, influenzando i tempi di attracco e partenza.
Un’altra problematica riguarda l’integrazione dei sistemi It. Interferry ha messo in discussione la capacità dell’Unione Europea di garantire che i paesi terzi siano pienamente informati sulle nuove procedure e, di conseguenza, ha sollevato dubbi sugli adeguamenti necessari per i sistemi di prenotazione delle compagnie.
Di fronte alle perplessità sollevate dal settore, le autorità europee hanno dimostrato una certa flessibilità, concedendo agli Stati membri di implementare l’Ees in modo graduale, nell’arco di sei mesi, come previsto dal regolamento 1534/2025. Entro il prossimo 25 settembre, i singoli Stati dovranno condividere i loro piani nazionali con la Commissione Europea, decidendo autonomamente la velocità di adozione del sistema.
Questa autonomia decisionale, crea comunque un’ulteriore incognita per gli operatori di traghetti: poiché gli Stati comunicheranno i loro piani solo con i gestori delle infrastrutture portuali, Interferry ha esortato i propri associati a mantenere, proattivamente, uno stretto contatto con i porti per sapere quando e dove il sistema verrà attivato.
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