Riparte il concorso d’idee per il terminal crociere fuori Laguna
Il Tar respinge il ricorso di One Works e Acquatecno contro l’esclusione causata da un misunderstanding informatico

Interrottasi giocoforza a metà luglio, la procedura concorsuale dell’Autorità di sistema portuale di Venezia in merito al concorso di idee per progettare un terminal crociere fuori Laguna potrà ora ripartire.
A chiedere la sospensiva e l’annullamento della propria esclusione era stato il raggruppamento d’imprese formato da One Works e da Acquatecno. La lite verteva intorno all’esclusione decretata dall’Adsp perché il raggruppamento le aveva inviato un file vuoto in luogo della relazione illustrativa. One Works ha contestato che il sistema informatico della piattaforma di Adsp non le abbia immediatamente segnalato l’errore di cui non s’era resa conto e che non l’abbia fatto neppure l’ente, ex post chiedendole di rimediare ma provvedendo appunto all’automatica esclusione.
I giudici però hanno evidenziato che “parte ricorrente, usando la diligenza richiedibile ad un operatore professionale, poteva avvedersi del vizio del documento caricato e vi poteva porre rimedio attraverso la presentazione di una nuova domanda”. Inoltre “nella fattispecie in esame non emergono elementi per poter ragionevolmente dubitare della presenza di un malfunzionamento della piattaforma telematica e il documento risultato ‘vuoto’ costituisce parte integrante dell’offerta in senso stretto e per giurisprudenza costante il soccorso istruttorio non può essere attivato per integrare l’offerta”.
“L’Adsp ha agito in piena legittimità e correttezza nello sviluppo di tutte le procedure. Il Tar ha confermato la legittimità delle determinazioni assunte dall’Amministrazione e, quindi, la regolarità della procedura del Concorso di idee, che potrà ora riprendere con il riavvio dei lavori della Commissione di valutazione. La Commissione quindi selezionerà le tre proposte di idee per le quali i proponenti dovranno sviluppare le progettazioni di fattibilità tecnica economica” ha commentato l’ente in una nota.
“Bella notizia” la decisione del Tar secondo il presidente di Vpc (Venice port community) Davide Calderan “Ora così si potrà proseguire con l’iter che, in fase di stallo, danneggiava le visioni future del porto. L’off-shore può sicuramente essere un punto di svolta per tutta l’economia legata alle attività del porto, qui si giocano le decisioni sul futuro di Venezia, che necessita sempre di più di un’alternativa solida alla monocultura turistica che affligge la città. Con le nuove idee si può pensare di dare maggiore slancio al porto e garantire benefici a tutto il Nord-Est, ma anche al resto del Paese, rendendo possibili scambi con il resto d’Europa che attualmente non sono ipotizzabili. Il tutto nel pieno rispetto del territorio. Il porto offshore è una scommessa per il futuro a lungo termine, una scommessa che si può pensare di vincere solo se si ha la consapevolezza di guardare anche all’oggi. Per poter pensare a un porto offshore è imprescindibile continuare con forza e molti determinati negli investimenti e interventi che si sonno già programmati, ad esempio isola delle Tresse 2, manutenzione del canale Marghera Malamocco, terminal passeggeri Canale Nord e adeguamento del Vittorio Emanuele”.
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