Incostituzionale la norma che impediva ai sindacati non firmatari dei Ccnl di comporre le Rsa
L’Orsa, autrice del ricorso, parla di sentenza storica per le sigle autonome più rappresentative, in particolare in alcuni settori come quello marittimo

Una sentenza della Corte Costituzionale potrebbe mutare sostanzialmente il sistema delle rappresentanze sindacali aziendali.
Lo sostiene l’Orsa, evidenziando come “la sentenza n. 156 del 2025, la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il primo comma dell’articolo 19 dello Statuto dei Lavoratori, nella parte in cui limitava la costituzione delle Rsa (Rappresentanze Sindacali Aziendali) ai soli sindacati firmatari del contratto collettivo aziendale”.
Nel dettaglio i giudici hanno dichiarato l’incostituzionalità del richiamato articolo “nella parte in cui non prevede che le rappresentanze sindacali aziendali possono essere costituite ad iniziativa dei lavoratori in ogni unità produttiva anche nell’ambito delle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale”.
E hanno auspicato da parte del “legislatore un’organica riscrittura della disposizione censurata, affinché essa, dopo essere stata profondamente incisa dall’esito referendario, e successivamente emendata da questa Corte, venga a delineare un assetto normativo capace di valorizzare l’effettiva rappresentatività in azienda quale criterio di accesso alla tutela promozionale delle organizzazioni dei lavoratori”.
Secondo il sindacato “da oggi nessuna azienda potrà più nascondersi dietro la scusa del ‘non firmatario del Ccnl’ per negare ai lavoratori il diritto di scegliere da chi farsi rappresentare. È una vittoria di giustizia, libertà e democrazia. La sentenza ha un impatto potenzialmente dirompente su scala nazionale: tutti i sindacati comparativamente più rappresentativi a livello nazionale, anche se non firmatari del contratto collettivo, potranno costituire Rsa e sedere ai tavoli di trattativa. Un principio che rafforza la posizione di Orsa. in aziende come Arst, Amt Genova, e nel settore marittimo, dove la sigla è già fortemente radicata tra i lavoratori”.
In attesa di un intervento del legislatore sulla disciplina dlela rappresentanza, a questo punto ancora più urgente, le previsioni di Orsa sulla dirompenza della sentenza sono in effetti facilmente argomentabili. Gli accordi industriali, siano rinnovi di Ccnl, siano accordi di secondo livello, sono oggetto di votazioni fra i lavoratori indirizzate da campagne giocoforza facenti capo alle Rsa e oggi sempre più caratterizzate da forti tassi di astensione. Chiaro che il cambio di composizione delle Rappresentanze potrà impattare fortemente sui relativi risultati, soprattutto in settori come quello portuale (basti pensare a quanto accaduto con l’ultimo rinnovo del Ccnl) e quello marittimo dove più sigle autonome non firmatarie hanno forti sacche di rappresentati.
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