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Gavarone (Rimorchiatori Riuniti): “Pronti a diventare il terzo player mondiale nel rimorchio portuale”

“Una volta portata a termine l’acquisizione di Keppel Smit Towage e Maju Maritime Pte a Singapore e in Malesia diverremo il terzo operatore mondiale nel rimorchio portuale dopo Svitzer e Boluda”. Tanto basta, secondo l’amministratore delegato Gregorio Gavarone, per definire in questa intervista a SHIPPING ITALY la portata e l’importanza dell’acquisizione annunciata lunedì da Boskalis […]

di Nicola Capuzzo
17 Novembre 2021
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“Una volta portata a termine l’acquisizione di Keppel Smit Towage e Maju Maritime Pte a Singapore e in Malesia diverremo il terzo operatore mondiale nel rimorchio portuale dopo Svitzer e Boluda”. Tanto basta, secondo l’amministratore delegato Gregorio Gavarone, per definire in questa intervista a SHIPPING ITALY la portata e l’importanza dell’acquisizione annunciata lunedì da Boskalis e Keppel e ufficializzata 24 ore più tardi anche dal gruppo Rimorchiatori Riuniti.

Un’operazione da circa 165 milioni di euro, soggetta a via libera antitrust a Singapore, con la quale il gruppo armatoriale genovese guidato dalle famiglie Delle Piane e Gavarone rileverà una flotta di 58 rimorchiatori (alcuni dei quali operativi nella vicina Malesia) e il diritto a operare in uno dei maggiori scali mondiali per numero di navi in transito e volumi di merci. A supportare l’azienda in questo investimento ci sarà un pool di banche formato da Mps, Bnl, Banca Passadore, Banco Popolare, Credit Agricole, Unicredit, Bpm e Mediobanca.

“Singapore è uno dei punti nevralgici del traffico marittimo mondiale per ogni tipologia navale: cisterna, bulk carrier, portacontainer, ecc., oltre che un hub anche per il bunkeraggio. Dopo aver nel recente passato partecipato, ma senza successo in quel caso, alla procedura per rilevare le attività dismesse da Boskalis in Cile, abbiamo voluto puntare anche su questa opportunità dove siamo riusciti a prevalere sugli altri pretendenti” prosegue nel suo racconto Gavarone, che definisce il 2021 come “un anno molto attivo. Ci abbiamo messo 6 mesi per dismettere il ramo di business del rimorchio offshore gestito con Finarge e altri 6 mesi sono serviti per acquisire queste due aziende: Keppel Smit Towage e Maju Maritime Pte. Due operazioni sorte in parallelo”.

Archiviata come detto, con la cessione al gruppo brasiliano Cbo, il business del rimorchio offshore (fatto salvo il Paraggi rimasto in flotta e che ancora fino a metà del 2022 sarà impiegato in Arabia Saudita), il focus del gruppo Rimorchiatori Riuniti nel prossimo futuro sarà ancora di più il rimorchio portuale. “Operiamo in questo settore con la Rimorchiatori Mediterranei che per il 35% è partecipata da un fondo collegato a Deutsche Bank” ricorda Gavarone, evidenziando che oggi il gruppo è presente e attivo non solo in Italia ma anche a Malta, in Grecia, in Norvegia, in Colombia e presto, appunto, nel Sud-Est Asiatico. “Quella che abbiamo rilevato – aggiunge – non è l’unica società di rimorchio operativa nel porto di Singapore ma risulta di gran lunga la più importante in termini di mezzi e servizi offerti. La flotta è moderna, non ha necessità nel brevissimo termine di rinnovamento, e al suo interno può già vantare due unità duel fuel Lng”. In tema di sostenibilità, decarbonizzazione e conseguenti investimenti da affrontare l’esperto armatore genovese si mostra cauto e prudente: “In Italia gli ultimi mezzi presi in consegna ad Augusta sono Tier III per cui ci stiamo già muovendo in quella direzione. Singapore è un paese molto attento alla modernizzazione per cui guarderemo con attenzione la situazione. C’è da capire che impatto avranno i costi della sostenibilità e in che misura quegli oneri aggiuntivi si potranno ribaltare sul cliente. In questo momento è difficile fare previsioni sulle scelte da prendere in futuro”.

In conclusione Gavarone non si sottrae a una domanda sulle gare per il rinnovo delle concessioni per il rimorchio che stanno progressivamente partendo in vari porti italiani, fra cui uno dei prossimi dovrebbe essere proprio Genova. “Nel capoluogo ligure – afferma il vertice di Rimorchiatori Riuniti – il bando è atteso da un giorno all’altro e noi pensiamo sia qui che altrove di offrire un buon servizio a un costo ottimale. Non siamo mai stati propensi a fare delle guerre per i porti ma non escludiamo la possibilità di guardare con interesse anche ad alcuni scali dove attualmente non siamo già attivi”.

Gli ‘armatori rimorchiatoristi’ (società come Svitzer del Gruppo Maersk e MedTug di Msc) fanno paura? “Sono parte del mercato e credo che abbiano interesse a puntare solo su quei porti dove effettuano molti scali con le proprie navi” risponde. Aggiungendo che “Svitzer a Savona – Vado ha messo sul piatto un’offerta non lontana dal valore a cui l’aggiudicatario (Carmelo Noli, ndr) ha ottenuto il rinnovo. Un porto come Augusta credo sia per loro meno interessante perché il traffico marittimo è rappresentato in massima parte da navi cisterna di vari armatori”. In ogni caso, conclude Gavarone, “Rimorchiatori Riuniti considera che la forza industriale e l’efficienza possano avere un peso importante” nell’imminente tornata di gare per i rinnovi delle concessioni di rimorchio in vari scali italiani.

Nicola Capuzzo

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