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D’Amico Dry torna a ordinare: firmata in Cina una commessa per due bulk carrier

L’a.d. Cesare d’Amico spiega le ragioni di questo investimento da 66,5 milioni di dollari e le sue previsioni sul mercato del trasporto marittimo di carichi secchi per il prossimo futuro

di Nicola Capuzzo
15 Aprile 2024
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Cesare d’Amico

Dopo quasi otto anni la d’Amico Dry, società del gruppo d’Amico Società di Navigazione, è tornata a firmare una commessa con un cantiere navale asiatico per la costruzione di naviglio. Lo annuncia a SHIPPING ITALY l’amministratore delegato della società, Cesare d’Amico, confermando che l’azienda ha siglato con il cantiere cinese Nantong Xiangyu un contratto di costruzione per due nuove bulk carrier da 63.500 tonnellate di portata lorda con consegne previste a metà del 2026.

“Abbiamo colto un’opportunità emersa a cavallo di Natale con un primario cantiere cinese che ci ha proposto queste due navi progetto Sdari (Shanghai Merchant Ship Design & Research Institute, ndr) EEDI Phase 3 e NOx Tier III con propulsione tradizionale e possibilità di installare scrubber. Sono le navi più moderne ad oggi disponibili sul mercato e garantiranno una riduzione di consumi stimati in due tonnellate in meno di bunker ogni giorno rispetto ad altre unità simili già sul mercato. L’investimento per entrambe le newbuilding è di 66,5 milioni di dollari” ha rivelato l’esperto armatore romano, evidenziando fra le caratteristiche commerciali vantaggiose il rinforzo delle stive per consentire anche il trasporto di prodotti siderurgici. Nel prossimo futuro l’azienda definirà anche gli aspetti relativi al finanziamento di questa commessa individuando l’istituto o gli istituti di credito per una leva finanziaria “che non sarà superiore al 50%”.

L’operazione è stata portata a termine in tempi relativamente brevi perché non sono molti in questo momento i cantieri di primario standing in grado di proporre nuove costruzioni con tempi di consegna di due anni a un prezzo ritenuto interessante dal committente.

La flotta della d’Amico Dry in questo momento è composta da una cinquantina di navi, di cui 22 di proprietà ma questo numero è destinato a salire nel prossimo futuro.

“Negli ultimi mesi abbiamo infatti firmato accordi per ricevere in long time charter con opzione d’acquisto dopo 5 anni altre cinque bulk carrier classe kamsmarmax con consegne spalmate nel triennio 2025 – 2027” aggiunge Cesare d’Amico. Che prosegue poi con la lista della spesa: “Stiamo inoltre esercitando opzioni d’acquisto su contratti in essere relativi a 7 navi giapponesi già operate in time charter con scadenze per rilevarle da qui a inizio 2025. Almeno una di queste, soprattutto le navi della classe handysize, potrebbe essere poi rivenduta”. Sfruttando l’elevata cassa accumulata dalla shipping company nei passati tre anni queste operazioni d’acquisto saranno portate a termine con una leva finanziaria non superiore al 30%.

Nonostante l’andamento dei noli per il trasporto marittimo di carichi secchi sia stato meno positivo nell’esercizio passato rispetto al biennio precedente, d’Amico si è detto molto soddisfatto dei risultati ottenuti nel 2023 “grazie alla nostra scelta di adottare una strategia più prudente incrementando gli impieghi a tempo della flotta”. Per ciò che riguarda il 2024 “l’inizio d’anno – prosegue – è stato piuttosto sostenuto e le aspettative per i mesi a venire sono molto buone. Gli eventi geopolitici in atto creano disruption nelle catene logistiche, allungano i viaggi via mare e questo aiuta il mercato dry bulk in termini di ritorni economici. Le importazioni di carbone dall’Asia vanno molto bene, a breve parte la stagione dei trasporti di raccolti agricoli, in generale sono state ordinate poche navi e continua a permanere incertezza su nuovi carburanti e propulsioni”. Pur rimanendo ancora volatile, anche il 2025 secondo l’amministratore delegato di d’Amico Dry “potrebbe essere di nuovo un buon anno, anche se fare previsioni sul futuro – conclude – è sempre più difficile e proprio per questo cerchiamo di agire con maggiore prudenza sia dal punto di vista finanziario che dei nuovi ordini”.

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