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All’ex Molo Enel di Spezia convivranno fabbrica dei cassoni e terminal per autobotti Gnl

Saras chiude il deposito di Arcola mentre si riaccende la tensione fra gli autotrasportatori: convocato un incontro in Adsp la prossima settimana

di REDAZIONE SHIPPING ITALY
12 Luglio 2024
Stampa
Spezia molo ex Enel

L’ex molo Enel del porto di la Spezia è passato ufficialmente a Fincosit.

Lo ha stabilito un’ordinanza della locale Autorità di sistema portuale, che, accolta l’istanza, ha stabilito il passaggio del compendio “in attesa della formalizzazione del titolo concessorio, al fine di cantierizzare la stessa per le attività strettamente connesse alla realizzazione del nuovo molo crociere nel primo bacino della Spezia”, essendo Fincosit mandataria del raggruppamento che si è aggiudicato l’appalto.

Lo stesso pontile – che peraltro nel medio periodo rientrerà nel progetto di espansione di Terminal del Golfo, non ancora avviato dalla società del gruppo Tarros – è stato destinato dall’Adsp anche a fare da terminale di ricezione delle bettoline di Gnl Italia che faranno la spola, cariche di autobotti, col rigassificatore di Panigaglia, dall’altra parte del Golfo, nell’ambito del progetto di truck reloading della controllata di Snam. Secondo il presidente dell’ente Mario Sommariva non ci saranno problemi di compatibilità fra le due attività: “Le due cose non interferiscono. Gnl costruirà un suo piccolo pontile in radice dove c’è un ampio piazzale, Fincosit opererà sulla testata del pero e proprio molo”.

L’Adsp, intanto, ha bocciato il progetto di dismissione delle proprie strutture offshore presentato dalla Deposito di Arcola. La concessione della controllata di Saras (che gestisce su aree private, ad Arcola appunto, nell’entroterra, un deposito costiero collegato con una pipeline al porto) è scaduta a fine 2023 e la società non ha presentato un piano industriale. Nel bilancio si legge infatti che “a seguito della decisione di Adsp di ricollocare il terminale marino in concessione (gli spazi a terra dovrebbero andare alla miticoltura, ndr) e in esito al relativo iter amministrativo, non è stato possibile individuare una soluzione tecnico-economica che consentisse lo spostamento richiesto e il conseguente rinnovo della concessione”.

Saras in sostanza abbandonerà l’attività di deposito costiero (10 gli esuberi) e convertirà l’area di Arcola per realizzarvi un impianto fotovoltaico, ma prima dovrà presentare all’Adsp “un nuovo progetto, per l’indizione di una nuova conferenza di servizi, che preveda la rimozione delle strutture esistenti nella concessione per la rimessa in pristino e riconsegna dei beni concessi, comprensivo della caratterizzazione del fondale interessato dalla concessione”.

Nel frattempo in porto è rimontata la tensione fra gli autotrasportatori specializzati nella movimentazione di container, con le associazioni di categoria che hanno stigmatizzato il mancato rispetto degli accordi del luglio 2022: “A ben due anni di distanza siamo ancora in attesa che venga definito lo specifico accordo di programma avente ad oggetto la disciplina dei tempi di attesa ai fini di carico e scarico, la gestione dei vuoti, nonché la pattuizione di eventuali indennizzi per i tempi di attesa” hanno scritto Anita, Assotir, Cna Fita, Confartigianato Trasporti e Trasportounito in una nota ad Adsp.

Ventilata nuovamente anche l’introduzione di un surcharge: “Siamo consapevoli che il porto della Spezia non sia l’eccezione e che si inserisca in un quadro sfavorevole per l’autotrasporto ben più ampio, a partire da quello ligure dove, non a caso, nel porto di Genova si è arrivati ad applicare la congestion fee per i problemi mai risolti che mettono in grave difficoltà il settore. Nonostante l’importante calo dei traffici, nelle poche giornate di afflusso al porto permangono i problemi denunciati da decenni e cercare soluzioni ai problemi oggi, in vista di una ripresa dei traffici domani, eviterà di ritrovarli invariati”.

Pronta la risposta dell’Adsp, con la convocazione per la settimana prossima di un incontro: “L’AdSP durante il 2023 e il 2024 ha portato avanti, infatti, con la condivisione e l’assenso delle associazioni dell’autotrasporto operanti nel Porto della Spezia, la sperimentazione di una prima serie di servizi digitali e set informativi in favore delle aziende. Tali servizi sono stati resi disponibili grazie all’integrazione tra Port Community System ed i sistemi delle aziende di autotrasporto coinvolte nella sperimentazione, che ha permesso il monitoraggio dei mezzi pesanti e del tempo stimato di arrivo al porto, tenendo conto dello stato del traffico/incidenti e riposo conducente”.

A.M.

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