Le Dogane intervengono: “Nessun declassamento per il porto di Ravenna”
Secondo l’agenzia le preoccupazioni sarebbero sorte a seguito di una riduzione della retribuzione del dirigente

“Il processo di riorganizzazione territoriale in corso, avviato per garantire una maggiore efficienza operativa e assicurare l’integrazione tra le funzioni doganali e quelle dei monopoli, non prevede alcun ‘declassamento’ o ‘ridimensionamento’ delle attività dell’Ufficio delle Dogane di Ravenna”. Lo evidenzia in una nota l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, intervenendo quindi sui timori espressi nei giorni scorsi dagli operatori dello scalo romagnolo (così come dalla Regione Emilia Romagna). Preoccupazioni dello stesso tipo sono state raccolte anche nel cluster di Taranto e tra i porti liguri.
Nella nota, i funzionari delle Dogane chiariscono che gli uffici di Ravenna continueranno a operare “con status dirigenziale”, e che anzi, grazie alla riorganizzazione in programma, il personale passerà “dalle attuali 63 unità a 72” mentre parallelamente le Posizioni Organizzative di Elevata Responsabilità (POER) “saranno addirittura raddoppiate”. Inoltre nell’ultimo concorso pubblico rivolto ai futuri funzionari dell’Agenzia, vi si sottolinea, la direzione territoriale competente ha previsto l’assegnazione di oltre 10 unità di personale proprio all’Ufficio delle Dogane di Ravenna.
Secondo l’agenzia, le preoccupazioni, di cui emerge “l’infondatezza”, deriverebbero esclusivamente da una riduzione della retribuzione del Dirigente “che viene portata da 142.434 euro a 133.137”.
“Le notizie di stampa in questione – ha quindi affermato il direttore Roberto Alesse – sono fuorvianti, non si fondano su dati oggettivi, né sulla volontà dell’Amministrazione. Non c’è alcun ‘declassamento’ o ‘riduzione’ in atto, ma una semplice rimodulazione, prevista per legge, della retribuzione dirigenziale di parte variabile. Non credo che ciò possa oggettivamente rappresentare una minaccia per l’espansione del Porto, per la valorizzazione del territorio e per gli sviluppi infrastrutturali ad esso connessi” ha concluso Alesse.
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