Traffici in lieve crescita (+1,2%) a Genova e Savona nel 2024
Il decremento di Genova (-0,7%) più che compensato dal risultato di Savona-Vado (+7,3%). I lavori a Stazioni Marittime pesano sui passeggeri (-4,5%)

S’è chiuso con un valore positivo per quel che riguarda il traffico merci (+1,2%) e in calo sui passeggeri (-4,5%) il 2024 dell’Autorità di sistema portuale del mar ligure occidentale, che ha appena pubblicato i dati di traffico relativi all’anno passato.
In lieve calo i volumi del porto di Genova (-0,7%), attestatosi a 47,48 milioni di tonnellate. Parte del leone come d’abitudine per i container, che sono tornati a crescere sia come tonnellate, 23,03 milioni (+3,2%), che come Teu, 2,45 milioni (+2,2%). In calo la seconda merceologia, rinfuse liquide, scese a 13,07 milioni di tonnellate (-1,9%) e la terza, i ro-ro, 9,42 milioni di tonnellate (-3,1%), così come perdono il 22,6% le rinfuse solide, 1,44 milioni di tonnellate.
A Savona, invece, è positivo il saldo finale, con 16,27 milioni di tonnellate pari al +7,34%. In crescita sia container (3,8 milioni di tonnellate, +24,5%, 373mila Teu, +7,52%) che ro-ro (3,9 milioni di tonnellate, +13,9%), mentre calano rinfuse liquide (6,2 milioni di tonnellate, -3,9%) e salgono le solide (1,72 milioni di tonnellate, +9,53%).
Sul fronte dei passeggeri il prolungarsi dei lavori a uno degli accosti crocieristici di Stazioni Marittime ha impattato significativamente sui traffici genovesi, coi i crocieristi scesi del 9,8% a 1,53 milioni, mentre stabili sono stati i passeggeri dei traghetti (2,34 milioni, -0,5%). Crocieristi in calo anche a Savona (752mila, -12,7%), dove invece sono aumentati i passeggeri dei traghetti (384mila, +15,2%).
“Il 2024 ha rappresentato un anno di sostanziale stabilità dei traffici, nonostante le incertezze dello scenario politico ed economico a livello globale che si sono manifestate in maniera molto evidente nelle difficoltà maturate in corrispondenza dei cosiddetti choke point, ovvero i colli di bottiglia attraverso i quali passano le merci” si legge nella nota di commento dell’Adsp, per la quale “anche il 2024, al pari degli anni che si sono susseguiti dal 2020 in poi, ovvero dallo scoppio della pandemia, è stato caratterizzato da incertezze determinate da fenomeni esogeni rispetto all’andamento complessivo del mercato: la combinazione di cambiamenti climatici e tensioni geopolitiche rappresenta, quindi, uno dei maggiori rischi per il commercio marittimo globale dei prossimi anni”.
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