Assarmatori all’Imo per la strategia di decarbonizzazione del trasporto marittimo
L’associazione ha ribadito la sua posizione a favore del gas naturale liquefatto, nell’ottica di una futura matrice bio, del metanolo e dei biocarburanti come carburanti chiave per la transizione

In settimana si sono conclusi i negoziati del Marine Environment Protection Committee (Mepc) dell’International Maritime Organization (Imo) a Londra, con l’adozione del draft di modifica all’Annesso VI della Convenzione Marpol. L’intensa settimana di lavori ha visto i rappresentanti dei paesi di tutto il mondo impegnati nella definizione di una strategia globale per la decarbonizzazione del trasporto marittimo, con particolare attenzione alle misure a medio termine relative alle emissioni di gas serra (Ghg – Greenhouse Gas).
L’associazione armatoriale italiana Assarmatori era presente con alcuni suoi rappresentanti e informa di aver seguito da vicino i diversi tavoli tecnici. L’ingegner Simone Parizzi, responsabile Tecnologia Navale, Ambiente e Sicurezza di Assarmatori, ha partecipato attivamente alle discussioni, affiancando i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e della delegazione permanente dell’Ambasciata italiana a Londra presso l’Imo, guidata dal comandante Giuseppe Spera.
“Siamo convinti che sia di fondamentale importanza, per l’industria marittima italiana, essere presenti nei luoghi dove si decidono le politiche ambientali,” ha dichiarato il presidente di Assarmatori, Stefano Messina. Il presidente Messina ha sottolineato che le politiche ambientali hanno un impatto significativo sul settore e che è essenziale partecipare attivamente e da vicino al loro sviluppo, fornendo competenze ed esperienza del settore nella sua quotidianità e peculiarità che riguardano l’Italia e per questo l’associazione, ha ricordato, ha fondato tre anni fa un suo ufficio a Bruxelles. Ha inoltre evidenziato l’importanza della stretta collaborazione con la delegazione permanente italiana a Londra.
Simone Parizzi ha spiegato che l’obiettivo di Assarmatori è stato quello di monitorare da vicino i negoziati, promuovendo decisioni in linea con le tecnologie e i carburanti alternativi effettivamente disponibili, e sostenendo il principio della neutralità tecnologica. Insieme alla delegazione italiana, Assarmatori ha evidenziato le specificità del contesto italiano, dove i porti sono integrati nelle città e il trasporto marittimo è cruciale per lo sviluppo industriale e la continuità territoriale delle isole.
Assarmatori ha ribadito la sua posizione a favore del gas naturale liquefatto, nell’ottica di una futura matrice bio, del metanolo e dei biocarburanti come carburanti chiave per la transizione del settore marittimo italiano.
I negoziati – conclude l’associazione degli armatori – pur risentendo delle tensioni geopolitiche, hanno rappresentato un passo importante verso l’adozione di norme globali e uniformi (e non stabilite a livello regionale) per la decarbonizzazione del trasporto marittimo, essenziali per un settore intrinsecamente internazionale.
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