Sarà Regione Liguria (e non l’Adsp) a bandire la gara per la fase B della nuova diga di Genova
Lavori e project management consultant saranno aggiudicati dal commissario Bucci, mentre il subcommissario De Simone sarebbe in lizza per la port authority campana. L’ente portuale ritira la disponibilità di calata Giaccone per le terre del tunnel subportuale

I lavori della fase B della nuova diga foranea del porto di Genova non saranno aggiudicati dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure occidentale, come nel caso di quelli di fase A, ma dalla Regione Liguria.
Lo stabilisce un decreto del commissario straordinario all’opera Marco Bucci, che, sulla base dei poteri conferitigli all’uopo dal Governo con l’ultimo decreto Milleproroghe, individua “la Suar – Stazione unica appaltante della Regione Liguria quale soggetto incaricato delle procedure di gara per il servizio di project management consultant (la direzione lavori, ndr) e per l’esecuzione dei lavori di realizzazione della Nuova Diga Foranea di Genova fase B”.
Il decreto conferma anche che il quadro economico è quello anticipato da SHIPPING ITALY, pari a 469,7 milioni di euro, comprensivi – si precisa nel provvedimento – delle risorse per il project management consultant e “per l’esperimento delle suddette procedure di gara”. Ancora da chiarire, dopo la successiva conferma di Bucci del rincaro dei costi (il progetto prevedeva per fase B una spesa di 350 milioni di euro), come verrà coperta la differenza, mentre sui tempi, in attesa del bando, resta la difformità fra quanto previsto dal progettista (39 mesi a partire dall’aggiudicazione) e gli annunci (promesse) del commissario straordinario (fine 2027, inizio 2028).
Nel frattempo muta il quadro dell’altra opera di cui sempre Bucci è commissario, ovvero il tunnel subportuale. Aspi (Autostrade per l’Italia), progettista dell’opera che, in teoria secondo gli accordi del 2021 si era impegnata ad appaltare per intero in esterno sebbene continui ad affidare interventi alla controllata Amplia Infrstructures, ha infatti presentato alla Regione Liguria (competente in quanto titolare del Paur – Provvedimento autorizzatorio unico regionale rilasciato fra dicembre 2023 e gennaio 2024) una variante al progetto.
“La presente proposta progettuale consiste nell’introduzione di una nuova area di deposito intermedio dei materiali di scavo del Tunnel subportuale, in sostituzione di Calata Giaccone” si legge nella documentazione depositata in Regione. “La variante proposta trae motivazione dalla indisponibilità, nei tempi previsti, di Calata Giaccone da parte dell’Autorità di sistema portuale”. Al suo posto Aspi chiede di poter utilizzare il Canale di calma dell’aeroporto, per il quale aveva ottenuto un’autorizzazione analoga (valida fino al 2026) per il progetto (ad oggi mai partito) della nuova gronda autostradale.
L’Adsp, che sul punto si era impegnata con una delibera del Comitato di gestione a provvedere attraverso una variante al Piano regolatore portuale (che Aspi all’epoca del Paur dava già per avviata e che invece ad oggi ancora non risulta nemmeno impostata da Palazzo San Giorgio), non ha chiarito per quali ragione non vi abbia mai dato seguito nei 16 mesi da allora intercorsi.
A proposito di commissari, il vice di Bucci, Carlo De Simone, sarebbe fra i papabili, secondo il Corriere del Mezzogiorno, alla presidenza dell’Adsp di Napoli e Salerno. Broker assicurativo di formazione, De Simone non ha esperienze portuali in curriculum, ma dal dicembre 2023 è parte della struttura commissariale di Bucci che si occupa del piano straordinario delle opere portuali, con ruolo di subcommissario dall’agosto 2024. Oltre al tema curriculare, sulle chance di De Simone potrebbe però incidere il processo che lo vede imputato a Trento per turbativa d’asta e abusiva attività finanziaria.
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