Valente si fa largo con i suoi binari nei porti italiani
L’a.d. Menoncello illustra il percorso di crescita dell’azienda lombarda che si appresta ad acquisire una nuova commessa a porto Marghera

Gli scali marittimi, italiani ma non solo, sono il mercato nel quale la società Valente Spa di Lainate (Milano) si sta facendo largo proponendo le proprie soluzioni per la movimentazione su rotaia. “Nei porti c’è tanto lavoro da fare, è un settore molto chiuso ma, grazie alle soluzioni su misura che proponiamo, abbiamo svolto e abbiamo in previsione di realizzare altri interventi imprtanti nel prossimo futuro a La Spezia, Genova, Trieste e Porto Nogaro” spiega a SHIPPING ITALY l’amministratore delegato e presidente Alberto Menoncello.
L’attività svolta da Valente si estende a diversi settori, tra cui appunto quello portuale, ma anche nel comparto industriale, commerciale e ferroviario, logistico, oltre al tunneling e all’estrazione mineraria. Più precisamente “l’azienda – spiegata il suo numero uno – è specializzata nella lavorazione e commercializzazione di rotaie per gru, rotaie leggere (rotaie Decauville), rotaie ferroviarie e dei relativi sistemi e componenti di fissaggio, incluse resine di inghisaggio e malte speciali oltre a elementi di arredo delle banchine come bitte, parabordi e finecorsa”. Un pacchetto studiato su misura e tailor made per ogni intervento specifico che rende l’offerta proposta da Valente un servizio quasi senza concorrenti (fatto salvo in particolare un player nordeuropeo).
I sistemi di fissaggio, sviluppati e testati in collaborazione con il Politecnico di Milano, si distinguono per le soluzioni tecniche avanzate che cercano di rispondere ad ogni esigenza specifica, grazie anche all’esperienza accumulata dal proprio ufficio tecnico. Per i settori tunneling e minerario, Valente progetta e realizza vagoni per smarino, per il trasporto del personale, per la realizzazione di lavori in sotterraneo e lo sfruttamento di miniere, oltre a locomotori diesel ed elettrici, prodotti che hanno trovato crescente applicazione anche per la promozione di miniere dismese a fini turistici. Per ciò che riguarda i lavori per progetti portuali l’ultimo case history significativo è stato nel porto di Imetame ad Aratù, in Brasile.
Menoncello sottolinea che, “nel comparto minerario è in fase di definizione la fornitura di vagoni e mezzi speciali per la riapertura del sito di Silius in Sardegna, dove è stata ripresa l’estrazione della fluorite”.
Il fatturato di Valente è in costante crescita: ha raggiunto circa 11 milioni di euro nel 2024, con una quota di esportazione compresa tra il 30% e il 40%. Le previsioni per fine anno 2025 sono di raggiungere i 15 milioni di euro. Questo risultato “è frutto – spiegano dalla società – della capacità dell’azienda di adattarsi ai cambiamenti dei mercati e di anticipare le esigenze infrastrutturali, in particolare nel settore portuale, dove la crescita dei traffici marittimi richiede sempre più strutture moderne ed efficienti”.
Menoncello è convinto che “nei porti ci sia ancora molto lavoro da fare” e nel prossimo futuro confida di riuscire ad acquisire un ordine del valore di quasi 3 milioni di euro a porto Marghera. “In vari scali italiani però – è la critica – dobbiamo fare i conti con l’approssimazione di molte società di consulenza alle quali viene affidato il disegno del layout dei futuri terminal ma il nostro lavoro ogni volta dev’essere ri-studiato da zero. Quello che in particolare ci qualifica, infatti, oltre alle forniture dei materiali, è soprattutto l’attività di consulenza e di assistenza che forniamo”.
Fuori dall’Italia la prossima importante commessa in arrivo sarà in Kuwait e altri lavori dovrebbero provenire da vari porti del Mediteraneo in via di sviluppo.
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