Fincantieri dedicherà Castellammare e Palermo esclusivamente al militare
I dettagli saranno finalizzati in autunno, Folgiero pronto a ‘cavare’ almeno 20 miliardi dai diktat bellicisti di Commissione e Nato ai paesi europei

“Possiamo facilmente aumentare la capacità militare e semplicemente riallocare la capacità produttiva civile esistente altrove nel nostro ampio sistema”.
È quanto ha affermato l’a.d. di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, in un’intervista a Bloomberg incentrata sull’approccio del colosso navalmeccanico alla domanda che da mesi proviene fra piano di riarmo elaborato dalla Commissione europea e l’impegno assunto la scorsa settimana dai membri della Nato di portare al 5% del Pil la spesa per la difesa. Una “impennata della spesa in Europa e oltreoceano” che, secondo Folgiero, per Fincantieri come per tutti i produttori di armi e pure per industrie in affanno pronte alla riconversione bellica rappresenta una “gigantesca opportunità”.
In una presentazione agli investitori, a maggio, l’azienda ha dichiarato di puntare a catturare almeno 20 miliardi di euro di questa crescita. L’azienda prevede che la divisione che costruisce navi da guerra, dalle fregate ai cacciatorpediniere alle portaerei, rappresenterà circa il 30% dei ricavi entro il 2027, in aumento rispetto al 20% dell’anno scorso, mentre il settore delle navi da crociera si ridurrà a circa il 35% delle vendite dal 44%.
La riallocazione ventilata dovrebbe consistere nella riconversione alla produzione militare dei cantieri di Castellammare di Stabia (che già in parte se ne occupa) e Palermo, con la concentrazione in Romania (presso i tre stabilimenti Vard) della produzione di scafi per le navi da crociera e il sito di Vung Tau in Vietnam che si focalizzerà, grazie ai costi vantaggiosi, nella produzione di navi specializzate. I dettagli saranno definiti in un nuovo piano industriale che sarà presentato in autunno, con la prima fase della riorganizzazione che dovrebbe durare dai 6 ai 18 mesi dopo l’approvazione del piano. “L’assemblaggio finale dello scafo e l’allestimento delle navi da crociera di Fincantieri rimarranno presso gli stabilimenti italiani di Monfalcone, Marghera, Ancona e Genova” ha precisato Folgiero.
“I settori delle navi militari, da crociera e specializzate trarranno tutti beneficio dalla riorganizzazione pianificata” ha affermato Folgiero, aggiungendo che le competenze e le capacità presenti nei siti civili in Italia daranno impulso alla capacità di costruzione navale militare di Fincantieri, che prevede inoltre di continuare a sviluppare tecnologie sottomarine come i droni sottomarini con la nuova divisione subacquea, con l’obiettivo di superare gli 800 milioni di euro di fatturato entro il 2027 e raggiungere margini prossimi al 19%.
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