Edison riottiene i fondi per il deposito Gnl di Brindisi
Un emendamento al Dl infrastrutture resuscita il finanzimento pubblico di 35 milioni euro per il progetto di small scale nello scalo pugliese

Fra gli emendamenti al Decreto infrastrutture riformulati e approvati ieri dalle commissioni VIII e IX della Camera in limine mortis (cioè appena prima del voto di fiducia), ce n’è anche uno intitolato a “Interventi per l’incremento della capacità di stoccaggio di gas naturale liquido e di rigassificazione nel territorio nazionale”.
Una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha spiegato che lo stanziamento previsto (pari a 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2027 e 2028 ed a 5 milioni di euro per l’anno 2029) “consentirà la realizzazione di interventi destinati alla decarbonizzazione del settore trasporti nel Porto di Brindisi, ammessi inizialmente a contributo nell’ambito del Piano Nazionale Complementare (Pnc) e successivamente definanziati”.
Il riferimento è al (quasi fallimentare) programma del fondo complementare al Pnrr dedicato allo sviluppo della filiera del Gnl. E dato che fra i requisiti necessari per accedere alle risorse c’è che i progetti in questione “abbiano ottenuto il permesso alla costruzione e all’esercizio” e “prevedano l’avvio dell’intervento, pena la revoca del finanziamento, entro sei mesi dalla data di adozione del provvedimento di assegnazione del contributo da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”, è chiaro che il destinatario dei 35 milioni sia Edison, il cui progetto di un deposito gnl per Brindisi è stato in effetti bloccato dal definanziamento Pnc-Pnrr. Resta da capire se l’autorizzazione al progetto, scadente a fine 2024 sia stata prorogata.
Il viceministro Edoardo Rixi ha spiegato a Staffetta Quotidiana a margine del voto che “la misura è per la continuità degli interventi, non si tratta di nuovi progetti. In realtà si tratta di depositi di Gnl per le navi, nei prossimi anni avremo le navi che vanno a gas liquido e dobbiamo dotarci di depositi per il bunkeraggio e vogliamo usare i fondi per i carburanti sostenibili. Si tratta soprattutto di progetti sull’Adriatico, non si parla di nuovi rigassificatori, o di gas per motivi commerciali, ma dei nostri scali e della possibilità di avere depositi che non abbiamo”.
Domenico Furgiuele, deputato calabrese della Lega in commissione Trasporti, dopo il voto ha aggiunto alla stessa testata che, “più che altro riguarda le strutture esistenti e insiste più sull’area adriatica, ma questo emendamento è fondamentale e serve pure al rigassificatore di Gioia Tauro”, anche se non ha spiegato in che modo, dal momento che ad ogi non esistono progetti di rigassificatori a Gioia Tauro che soddisfino i requisiti summenzionati.
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY
SHIPPING ITALY E’ ANCHE SU WHATSAPP: BASTA CLICCARE QUI PER ISCRIVERSI AL CANALE ED ESSERE SEMPRE AGGIORNATI




