Piloda Shipyard porta a Napoli un bacino galleggiante per le riparazioni
Il Donn’Anna, proveniente dalla Turchia, è lungo 143 metri, largo 30 e con una capacità di sollevamento fino a 6.000 tonnellate

Incassato a fine aprile l’ok dell’Autorità di sistema portuale di Napoli all’ampliamento dello specchio acqueo in concessione presso la Calata Marinella nell’area delle riparazioni navali del porto partenopeo (dove fino a oggi la società disponeva di circa 12mila mq), Compagnia Cantieri Napoletani ha oggi annunciato l’installazione del bacino di carenaggio per cui aveva chiesto di allargarsi.
“Con l’entrata in funzione del bacino galleggiante “Donn’Anna”, Piloda Shipyard (il marchio commerciale di Ccn, ndr) compie un passo decisivo nella trasformazione del porto di Napoli in un hub strategico per il refit navale di navi tra 130 e 143 metri, un segmento finor poco servito nel Mediterraneo. Lungo 143 metri, largo 30 e con una capacità di sollevamento fino a 6.000 tonnellate, il nuovo bacino rappresenta un’evoluzione infrastrutturale di rilievo per l’intero comparto cantieristico italiano” ha spiegato la nota della società.
Il documento, che fornisce anche alcune specifiche tecniche della struttura e sottolinea come il trasporto da Tuzla, in Turchia, sia avvenuto sotto il coordinamento della società di rimorchio Cafimar e della sua controllata Somat, illustra le ambizioni di Piloda: “Grazie alla possibilità di frazionamento interno del bacino, Donn’Anna permetterà di lavorare su più unità contemporaneamente, ottimizzando tempi e costi. Il bacino sarà operativo per: navi militari e pubbliche (Marina Militare, Guardia Costiera, Vigili del Fuoco, Autorità portuali); navi commerciali, traghetti e superyacht oltre i 70 metri; unità offshore e rimorchiatori d’altura. Durante le fasi di maggiore operatività, la struttura potrà coinvolgere fino a 180 addetti diretti e indiretti, contribuendo significativamente all’occupazione locale e allo sviluppo dell’indotto industriale”.
“Con un investimento privato superiore a 15 milioni di euro, Piloda Shipyard consolida la propria visione industriale nel segmento navale e prepara il terreno per ulteriori sviluppi già annunciati, tra cui il nuovo polo per grandi navi fino a 250 metri in progettazione nel porto di Brindisi” ha aggiunto Donato Di Palo, Ceo di Piloda Shipyard, ventilando forse una futura destinazione per la struttura.
La delibera del Comitato di gestione che ha accolto l’istanza di ampliamento di Ccn, infatti, ha fatto sua la prescrizione con cui gli uffici tecnici dell’Adsp rimarcavano come “la concessione in argomento (che scadrà a fine 2026, ndr) interferisce con i programmati lavori di ‘Messa in sicurezza dell’area portuale alla darsena Marinella”, per cui si è ancora ad oggi in attesa della modifica da parte deli Enti competenti della relativa fonte di finanziamento, pertanto è necessario riportare nell’atto in argomento che le aree dovranno essere riconsegnate a questa Adsp in tempo utile per la realizzazione dei citati lavori”.
A.M.
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