Ben 27 progetti di campi eolici offshore in rampa di lancio in Italia
Riepilogo del Mase a un convegno di Anev: le aste per i sussidi quando il numero di parchi autorizzati sarà “abbondante”
Sono 27 i progetti di realizzare parchi eolici offshore in Italia.
L’elenco è stato presentato nei giorni scorsi durante un convegno di Anev (Associazione nazionale energia del vento) da Roberto Bardari, referente per l’eolico offshore della commissione Pnrr Pniec del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, e riepilogato da La Staffetta Quotidiana.
Bardari ha spiegato che 6 progetti hanno concluso l’iter presso la commissione tecnica del Mase: 4 progetti con decreti di Via positiva (7Seas, Energia Wind 2020, Agnes e Barium Bay), un progetto che è alla presidenza del Consiglio per i pareri divergenti Mic e Mase (Lupiae Maris) e un progetto FV flottante con Via negativa (Myt Floating Mare Piccolo).
È in lavorazione il parere della commissione tecnica sul progetto Ichnusa Wind Power (504 MW in Sardegna di Eni, Severini, Cdp e Cip). Sono prossimi i pareri su altri 4 progetti (Nementum Island di Hope, Tyrrhenian Wind Energy di Eni, Severini, Cpd e Cip, Odra e Kailia Energia di JP Morgan). I lavori della commissione sono avanzati su 4 progetti (ND Sea One di Intesa Sanpaolo e i tre parchi di Acciona). Per altri 7 progetti l’iter è in fase di avanzamento intermedia (un quarto parco di Acciona, Eureka di Hope, Ninfea di Baywa e i quattro parchi Med Wind di Renexia). Altri 5 progetti, infine, risultano in istruttoria (Nurax e Poseidon di Eni, Severini, Cdp e Cip, Regolo e il secondo parco Ninfea di Baywa, Messapia Floating di Eni e Simply Blue).
Il convegno è stata l’occasione anche per fare il punto sull’attuazione del decreto cosiddetto Fer2 (Fonti energia rinnovabile 2), che ha stanziato incentivi per la realizzazione dei parchi. Secondo quanto riferito da Staffetta il capo dipartimento Energia del ministero dell’Ambiente, Federico Boschi, ribadendo la posizione già espressa dal suo direttore generale Infrastrutture e Mercati, Alessandro Noce, avrebbe spiegato che le aste partiranno solo quando ci sarà adeguata competizione. Boschi ha sottolineato che, trattandosi di progetti molto grandi, è necessario ci sia un’abbondanza nel numero, più che nella capacità, di progetti con valutazione ambientale positiva che possono partecipare all’asta
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