Anche Segrate pronta a dire no alla Zls del retroporto di Genova
Nel frattempo il comune di Pioltello ha approvato all’unanimità la delibera per chiedere la sua esclusione
Il fronte del no all’inserimento forzoso nella Zls Porto e Retroporto di Genova da parte dei comuni lombardi coinvolti nel progetto potrebbe presto allargarsi.
Oltre a quello di Pioltello – il cui consiglio comunale ha approvato ieri sera la relativa proposta di esclusione, formalizzandola in una delibera – anche quello di Segrate è infatti pronto ad adottare una iniziativa analoga.
Lo ha comunicato Saimon Gaiotto, vicesindaco di Pioltello con delega all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, durante la seduta: “Segrate porterà la stessa delibera che abbiamo elaborato insieme nel consiglio comunale di fine settembre” ha annunciato. “Questa sera cominciamo un percorso istituzionale” ha prospettato, evidenziando che “Regione Lombardia si è detta favorevole ad accompagnarci”.
Nel dettaglio, il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una delibera alle Autorità competenti che richiede “l’esclusione del territorio del Comune di Pioltello dalla perimetrazione degli ambiti retroportuali lombardi della Zona Logistica Semplificata Porto e Retroporto di Genova”, demandando sindaco e autorità competenti a informare le istituzioni coinvolte, tra cui AdSP del Mar Ligure Occidentale, Comitato di indirizzo delle Zls e Regione Lombardia.
Come noto, la Zls Porto e Retroporto di Genova ha come caratteristica quella di includere spazi per la gestione della merce containerizzata anche in aree al di fuori dei confini della Regione Liguria, tra cui quelle di Piacenza e Casalgrande, in Emilia Romagna, e di Alessandria, Arquata Scrivia, Belforte Monferrato, Castellazzo Bormida, Novi Ligure, Ovada e Tortona, in Piemonte.
In Lombardia i comuni coinvolti, oltre a quelli di Pioltello e Segrate (guidati da amministrazioni di centro-sinistra), sono quelli di Vignate e Melzo (entrambi amministrati da sindaci rappresentanti di liste civiche). “Serve una attività istituzionale, culturale e politica per convincere le altre due amministrazioni” ha sottolineato Gaiotto, rilevando come in particolare a Vignate saranno coinvolte aree di circa 600mila metri quadrati, perlopiù all’interno del Parco Agricolo Sud Milano. Nel comune, dove nello specifico si teme l’ampliamento del nodo intermodale Rail Hub Milano di Contship di Melzo, l’attenzione sul tema sta crescendo, con la nascita di un comitato di cittadini dal nome ‘Proteggiamo il territorio’ sostenuto da una lista di minoranza. Sul progetto, a luglio il primo cittadino Diego Boscaro aveva dichiarato a Il Giorno di non disporre di molte informazioni e che l’amministrazione comunale era preparata a “450mila metri quadrati di soli Tir. Ciò che abbiamo visto parla di 600mila ma per metà destinati a compensazioni”.
“In Lombardia si possono trovare tante aree compromesse e dismesse che possano assolvere a questa funzione” ha concluso Gaiotto, rilevando come in particolare a Pioltello quelle interessate siano parte del Parco Agricolo mentre non siano state considerate, ad esempio, quelle dell’ex polo chimico.
F.M.
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