L’Adsp campana auspica una rivalutazione della legge regionale che colpisce i terminalisti portuali
Assiterminal e Uniport nei giorni scorsi avevano sollevato il caso denunciando una disparità di trattamento con i porti delle altre regioni d’Italia

Ha sortito almeno un piccolo effetto l’appello delle associazioni di categoria dei terminalisti portuali Assiterminal e Uniport per protestare contro la legge della Regione Campania che ha indotto la locale Autorità di sistema portuale a richiedere ai concessionari il pagamento di somme dovute per il periodo 2020-2025 a titolo di imposta regionale.
Proprio la port authority di Napoli e Salerno con una nota è intervenuto riconoscendo che “tale disposizione indubbiamente impatta pesantemente anche sul comparto portuale, ed è evidente che il detto tributo rischia di minare la competitività dei porti strategici della Campania rispetto agli altri porti nazionali; per questo motivo l’Adsp del Mar Tirreno Centrale si fa parte attiva auspicando che tale imposta negli ambiti portuali e di riferimento possa essere rivalutata sin da subito anche attraverso un’interlocuzione con Organi sia statali che regionali”.
Assiterminal e Uniport hanno sollevato il caso spuegando che, con una lettera inviata a tutte le imprese operanti nei porti di Napoli, Salerno e Castellammare, l’Adsp del Mare Tirreno Centrale – in nome e per conto della Regione in virtù di una legge adottata da quest’ultima sul finire di luglio – sta richiedendo di corrispondere all’ente regionale un’imposta sui canoni di concessione che per l’anno corrente può variare (a seconda della durata dell’atto di concessione) dal 10% al 25% del canone annuo, nonché gli arretrati per i precedenti 5 anni.
Uniport e Assiterminal hanno espresso il proposito di “trovare in tutte le sedi, giurisdizionali e politiche (regionali e nazionali) le soluzioni idonee a salvaguardare la competitività delle imprese ed a ristabilire condizioni concorrenziali, se non identiche almeno compatibili, con quelle di imprese localizzate in altre Regioni che operano negli stessi mercati nazionali e internazionali”.
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