Cresce la quota di container vuoti (41%) trasportati via mare
Aumentano però parallelamente strategie e soluzioni per tenere sotto controllo il problema

Una nuova analisi di Sea Intelligence evidenzia come nel trasporto via mare stia aumentando la quota rappresentata da container vuoti. Secondo una sintesi riportata da Splash 24/7, in termini di Teu per miglia questa è ora pari al 41% del totale. In altre parole, nella situazione attuale “per ogni 10 miglia nautiche percorse da un container pieno, c’è la necessità di trasportarne uno vuoto per 4,1 miglia, contro le 3,1 miglia del 2019, prima delle criticità causate dalla pandemia”.
Il dato attuale, si evince da un grafico elaborato dalla società di analisi, è frutto di un aumento pressoché regolare dalla metà del 2018 a questa parte. All’epoca, la media era di poco superiore al 30%, fino a toccare un primo picco di circa il 37% a metà del 2022. Dopo una fase di arretramento terminata nel gennaio 2023 (35%), i valori hanno poi ripreso a crescere.
Una riflessione sul tema, e in generale sulla questione della necessità di riposizionamento di container, è stata proposta in questi giorni via social media dalla casa di spedizioni pakistana Acumen Freight Solutions che ha spiegato di considerare i box che viaggiano senza merce come “attori silenziosi della logistica” responsabili di “costi elevati, inefficienze e squilibri lungo le rotte commerciali”.
Gli scambi, si legge nel contributo, raramente scorrono in modo uniforme tra i paesi, dato che alcune regioni esportano più di quanto importino e altre sono trainate dalle importazioni, creando quindi squilibri nelle disponibilità di container. In particolare “i porti in Asia spesso si trovano ad affrontare carenze di container a causa degli elevati volumi di esportazione”, mentre quelli “in Nord America e in Europa possono registrare eccedenze poiché le importazioni in arrivo superano le esportazioni in partenza”. Il riposizionamento di container, come noto, produce maggiori costi operativi e di stoccaggio, perdite di fatturato nonché ovviamente maggiore consumo di carburante e maggiori emissioni. Tuttavia nel settore, secondo Acumen Freight Solutions, si assiste alla introduzione di nuove soluzioni che possono contribuire a ridurre o tenere sotto controllo questa problematica. Tra loro, forecasting più accurati che predicono dove posizionare in modo efficiente i box, lo svilupparsi di piattaforme collaborative (container pools) per la condivisione di box tra carrier, l’affermarsi di container ‘intelligenti’ dotati di IoT (Internet of Things) per monitorarne l’utilizzo in tempo reale e ottimizzare i flussi o persino usi alternativi, come l’impiego dei box vuoti per temporanee esigenze extra di stoccaggio.
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