Al 30 settembre traffici in calo nei porti del Mar Adriatico meridionale
Se Bari tiene, lo stop del carbone a Brindisi trascina il sistema al -7% sui primi mesi del 2024

Da gennaio a settembre 2025, il sistema portuale del Mar Adriatico meridionale gestito dalla competente port authority ha registrato oltre 4.000 accosti, con una riduzione del 6% rispetto allo stesso periodo del 2024 e 12 milioni di tonnellate movimentate, con una flessione del 7%.
Secondo l’Autorità di sistema portuale “il quadro generale, tuttavia, mostra un Sistema in equilibrio, sostenuto dal buon andamento di alcune categorie merceologiche strategiche. Le rinfuse solide segnano un incremento del +13%, trainate dai cereali (+23%) e dai teu (+40%), in crescita costante negli ultimi sette anni”.
In particolare il grano duro, tenero e il mais raggiunge il +23% rispetto all’anno precedente, con più 1,8 milioni di tonnellate. Il traffico Ro-Ro e Ro-Pax, con oltre 243mila mezzi movimentati, registra un lieve calo rispetto all’anno precedente.
I passeggeri traghetti superano 1,5 milioni di unità, con una sostanziale stabilità sul biennio precedente; mentre continua la corsa del comparto crocieristico che supera i 516 mila crocieristi transitati attraverso i porti del sistema e segna un +14% rispetto al 2024 e un +25% rispetto al 2023.
A Bari i primi tre trimestri hanno segnato un aumento delle rinfuse solide di più del 30% (oltre 1,7 milioni di tonnellate), trainate dai cereali +40% e dai prodotti chimici +27%; un aumento del +1% delle merci varie (con quasi 4 milioni di tonnellate); 75mila container (+9,4% in tonnellate e +35% in teu) e +92% merci varie.
L’andamento dei Ro-Ro risulta piuttosto stabile, contando un -1% per le tonnellate ed un +0,7% per quel che riguarda il numero di camion e trailers. Per quanto riguarda i flussi dei passeggeri, il porto di Bari segna un numero quasi invariato di passeggeri traghetti (più di 840mila passeggeri) ed un +21% dei passeggeri crociere (circa 430 mila turisti) e 152 navi accostate.
A Brindisi si sono registrati 1.170 accosti che hanno movimentato oltre 4,4 milioni di tonnellate di merci. Il dato complessivo segna un calo del 22% rispetto al 2024, statistica influenzata significativamente dalla cessazione della produzione di energia elettrica da parte della centrale Federico II Enel e, quindi, dalla connessa attività di sbarco del carbone. A questo, c’è da aggiungere la riduzione della produzione di Versalis, dovuta all’interruzione dell’attività di cracking.
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