Art concede una proroga alla scadenza sulle nuove regole per i traghetti
Richiesto più tempo dalle associazioni di categoria per la complessità del tema. Il nodo principale è come stabilire un profitto equo. La scadenza del procedimento resta il 30 aprile 2026

L’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha accolto le richieste delle associazioni di categoria, concedendo una dilazione sul procedimento per la logistica marittima: la revisione delle regole che definiscono le gare per i servizi di continuità territoriale verso le isole.
Con la Delibera n. 200/2025, approvata ieri 20 novembre, l’Art ha spostato la scadenza per la presentazione delle osservazioni dal 24 novembre 2025 al 16 gennaio 2026. La proroga è stata sollecitata a causa della “ampiezza e complessità delle modifiche prospettate”; modifiche che incidono su numerosi profili regolatori, economici e giuridici. Il termine di conclusione dell’intero procedimento rimane fissato al 30 aprile 2026.
Il procedimento di revisione, avviato con la Delibera n. 169/2025, non mette in discussione l’obiettivo principale della Delibera n. 22/2019 – cioè stabilire le regole per l’indizione dei bandi di gara per i servizi di cabotaggio marittimo gravati dagli obblighi di servizio pubblico – ma si concentra su un aspetto finanziario fondamentale per determinare il “margine di utile ragionevole” riconosciuto alle imprese che si aggiudicano i contratti di servizio.
La metodologia attuale, evidenziata in precedenza dall’Autorità stessa, lega l’utile delle compagnie all’applicazione del capitale investito netto dell’impresa affidataria, generando un problema critico: se una nave è completamente ammortizzata o finanziata in parte dall’ente affidante, il suo valore contabile risulta nullo o prossimo allo zero. Questa circostanza, in base al metodo in vigore, penalizza gli operatori, comportando una sovvenzione o una compensazione finanziaria ridotta, il che scoraggia di fatto la partecipazione agli appalti.
L’Art ha raccolto le segnalazioni degli operatori di settore e sembra ora orientata a correggere questa distorsione per “garantire la remuneratività del servizio di trasporto” anche quando l’investimento in capitale risulta di ridotta entità o pari a zero, favorendo così la più ampia partecipazione e la disponibilità degli operatori a competere per i servizi di interesse pubblico.
La proroga offre dunque più tempo al settore per trovare una soluzione che assicuri un profitto stabile e prevedibile agli armatori, slegando l’utile dal valore contabile delle navi utilizzate e sostenendo l’equilibrio economico-finanziario dei contratti di servizio pubblico.
Oltre ai profili economici, l’Art sta tenendo conto anche delle innovazioni tecnologiche e degli aspetti di attenzione all’ambiente. In particolare, si considerano gli investimenti previsti dal Pnrr e l’estensione dell’Emission Trading System (Eu Ets) al trasporto marittimo. Su quest’ultimo punto, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha già espresso l’intenzione di sostenere direttamente i costi derivanti dall’applicazione dell’Eu-Ets nella fase iniziale dei contratti di servizio, evitando che questi oneri ricadano sull’utenza privata e commerciale causando prevedibili aumenti delle tariffe.
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