Portuali in sciopero a Roma per il fondo di accompagnamento all’esodo
A manifestare di fronte al Ministeroi Trasporti sarnno insieme i sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti e le associazioni datoriali Ancip, Assiterminal, Assologistica e Uniport

“Lunedì 1 dicembre, alle ore 15, presidio a Roma, davanti alla sede Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di lavoratrici e lavoratori dei porti per chiedere di concretizzare l’istituzione del fondo di accompagno all’esodo”. A darne notizia i sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: “Sono 5 anni che nei porti aspettiamo che sia concretizzato quanto sottoscritto nel rinnovo del Ccnl e previsto dalla legge”.
“La questione – spiegano le organizzazioni sindacali – non è più rinviabile, soprattutto nel mondo del lavoro portuale dove si svolgono attività complesse, pericolose e logoranti e pertanto il fondo di accompagno all’esodo diventa uno strumento indispensabile per il raggiungimento dei requisiti per il pensionamento”. La battaglprosegue da anni ma finora non ha mai portato i risultati sperati. “Le lavoratrici e i lavoratori dei porti – affermano infine Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – non possono ancora attendere invano uno strumento di cui i porti hanno un disperato bisogno perché la competitività di uno scalo marittimo si misura sull’efficienza e specializzazione della forza lavoro”.
Anche le associazioni datoriali Ancip, Assiterminal, Assologistica e Uniport hanno fatto sapere che parteciperanno con una loro rappresentanza alla manifestazione. In una nota scrivono che “la costituzione del Fondo è previsto da una norma, voluta e condivisa dalle parti, anche attraverso un accordo formalizzato durante le trattative del precedente rinnovo del Ccnl, norma in vigore dal 2021 ma mai attuata. La costituzione del fondo – aggiungono – è interesse del sistema produttivo e organizzativo delle aziende della portualità ed era stato pensato per agevolare il ricambio generazionale, nella consapevolezza che un settore in forte trasformazione e transizione come quello portuale necessita di accompagnare il cambiamento, l’inserimento di nuove risorse e profili professionali, la tutela di quei lavoratori che in alcune mansioni non può pensarsi che siano impiegati sino al raggiungimento dei requisiti pensionistici”.
Le associazioni dei terminal e delle imprese portuali nella sua nota aggiungono: “Non è usuale che le associazioni rappresentanti le aziende manifestino insieme alle organizzazioni sindacali ma il messaggio che si vuole dare è che, laddove gli interessi sono comuni e vengono rappresentati con trasparenza ed equilibrio, abbia senso farlo insieme. Ciò non toglie ovviamente che, laddove permangano aspetti di divergenza, come sul tema del contenzioso per le indennità ferie, le posizioni restino distanti ed evidentemente nettamente contrapposte, ma anche questo fa parte della dialettica delle relazioni industriali e di come responsabilmente intendiamo affermare il nostro ruolo e gli interessi delle aziende che rappresentiamo: aziende che sono fatte di persone”.
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