Nuova gara per le manovre ferroviarie a Savona–Vado, previsto +167% di treni in 5 anni
Avviato il bando da 21,6 milioni di euro per il servizio quinquennale di manovra nello scalo ligure, oggi appannaggio di Mercitalia Shunting and Terminals

Dovranno essere presentate entro la seconda metà di gennaio le offerte degli operatori interessati a svolgere il servizio di manovra ferroviaria nei porti di Savona e Vado Ligure.
Lo ha stabilito la procedura avviata dall’Autorità di sistema portuale del Mar ligure occidentale in vista della scadenza della concessione dell’attuale titolare del servizio, Mercitalia Shunting and Terminals. Il valore massimo della concessione è fissato in 21,96 milioni di euro, comprensivi dei cinque anni minimi di prestazione e dei due che l’ente si riserva di opzionare in un secondo tempo.
Sul fronte economico i candidati potranno quindi ‘giocare’ sulle tariffe pensate dall’Adsp sulla base del Pef – Piano economico finanziario posto a base di gara, il cui schema di massima riportiamo di seguito, segnalando che la documentazione di gara prevede l’equilibrio anche a valle di un’analisi di sensitività allargata a due scenari peggiorativi rispetto a quello base.

L’andamento standard per Savona prevede “cautelativamente un traffico sempre costante per tutta la durata della concessione prendendo come valori i dati attuali incrementati del numero di treni già oggi richiesti e contrattualizzati. Dalla analisi dei dati statistici emerge che dal 2020 si è avuto un considerevole incremento del traffico su Savona (più che triplicato) causato prevalentemente dall’attivazione di un trasporto via treno di autovetture che si prevede vada a regime nel 2026 in considerazione del fatto che già ad oggi vi è tale possibilità di incremento”.
Quanto a Vado Ligure l’Adsp preconizza “un aumento per il primo anno della nuova concessione stante già la possibilità da parte dei terminal di poter fare più traffico. L’aumento diventa più considerevole nel momento della messa in esercizio del nuovo Terminal Ferroviario e dei sistemi tecnologici ad esso connesso (ipotizzato a partire dal 2027)”. In generale quindi, confidando nell’aumento di domanda che l’aumento di offerta dovrebbe indurre, si stima “un accrescimento del traffico ferroviario che traguarda una domanda pari a circa 3.240 treni annui movimentati nel primo anno di concessione per raggiungere circa 5.500 treni al quinto anno”, senza dettagliare se e quanto di questo traffico aggiuntivo sarà trasferito dall’altro porto del sistema (Genova). Il dato di partenza tiene comunque conto “della recente attivazione di un nuovo traffico rinfusiero e delle previsioni fornite dagli operatori portuali”, valse una stima di “crescita rispetto al 2024 del 34%”.

Il grosso dell’offerta verterà comunque sulla parte tecnica. Gli interessati dovranno in tal senso considerare anche di “assumere anche il ruolo di detentore, utilizzatore e Srm (Soggetto Responsabile Manutenzione) della flotta affidata in concessione (n.2 locomotori Henschel diesel DHG700 (k216 – k217 – iscritti al RIN); o n.2 locotrattori Zephir 16.300 (k244 – k245 – iscritti al RIN, ndr), facendosi carico della manutenzione di primo livello, mentre i costi relativi alla manutenzione di secondo livello resteranno a carico di Adsp”. Inoltre gli operatori avranno “la facoltà di offrire servizi aggiuntivi al fine di valorizzare anche le componenti relative alla vezione ferroviaria, all’utilizzo dei mezzi elettrici da linea di Adsp oltre che implementare la qualità, la flessibilità e la sicurezza della circolazione ferroviaria”.
Prevista infine una clausola sociale fortemente premiante per il riassorbimento della forza lavoro (28 dipendenti) del concessionario uscente.
A.M.
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