Blocco navale Usa per tutte le tanker sanzionate da e per il Venezuela
Trump forza ancora sul petrolio di Caracas. La mossa spingerà la domanda di navi cisterna considerate compliant

Fa un ulteriore passo avanti l’escalation avviata dagli Stati Uniti nei confronti del Venezuela.
Donald Trump ha infatti ordinato il blocco navale di tutte le navi cisterna sanzionate che entrano ed escono dal Venezuela. Il presidente degli Stati Uniti ha fatto l’annuncio con un post pubblicato sul social network Truth. “Il Venezuela – ha scritto Trump – è completamente circondato dalla più grande armata mai assemblata nella storia del Sud America. E continuerà a crescere. E lo shock per loro sarà pari a nulla di ciò che abbiano mai visto prima, fino a quando non restituiranno agli Stati Uniti d’America tutto il petrolio, la terra e gli altri beni che ci hanno rubato”.
Secondo Trump “il regime illegittimo di Maduro sta usando il petrolio proveniente da questi giacimenti rubati per finanziare se stesso, il terrorismo legato alla droga, la tratta di esseri umani, omicidi e rapimenti. Il regime venezuelano è stato designato come organizzazione terroristica straniera”.
Gli Usa, ha dichiarato Trump, “non permetteranno a criminali, terroristi o altri Paesi di derubare, minacciare o danneggiare la nostra nazione e, allo stesso modo, non permetterà a un regime ostile di prendere il nostro petrolio, le nostre terre o altri beni, tutti i quali devono essere restituiti agli Stati Uniti immediatamente”.
Il governo venezuelano ha definito “irrazionale” e una “minaccia grottesca” l’annuncio di Trump. “Il presidente degli Stati Uniti intende imporre, in modo del tutto irrazionale, un cosiddetto blocco militare navale al Venezuela con l’obiettivo di rubare le ricchezze che appartengono alla nostra patria”, ha dichiarato il governo di Caracas in una nota.
Secondo i calcoli di TankerTrackers.com , solo il 40% della flotta oscura attiva che serve il Venezuela è sottoposta a sanzioni statunitensi. “La dichiarazione di Trump di bloccare ‘tutte le petroliere sanzionate’ implica che i carichi ritenuti legittimi, ovvero il petrolio destinato agli Stati Uniti con licenza Chevron, potrebbero continuare a fluire. Ciò suggerisce che l’approvvigionamento venezuelano ai mercati sanzionati verrebbe interrotto, mentre i volumi destinati agli Stati Uniti rimarrebbero intatti, con i carichi diretti in Cina e Cuba a subire il peso maggiore dell’impatto” si legge in un’analisi di Kpler.
Il blocco arriva una settimana dopo che le forze statunitensi hanno sequestrato la gigantesca nave cisterna Skipper al largo delle coste venezuelane, una petroliera sanzionata e accusata di trasportare petrolio illecito. La nave e il suo carico di greggio sono stati successivamente trasferiti negli Stati Uniti. Con l’economia venezuelana fortemente dipendente dalle entrate petrolifere, il blocco è destinato a interrompere ulteriormente i flussi di greggio e probabilmente a rimodellare le dinamiche commerciali delle petroliere nella regione. Tuttavia, solleva complesse questioni sul diritto internazionale e sulla libertà di navigazione, poiché i critici avvertono che la mossa rasenta un atto di guerra in assenza di un chiaro mandato del Congresso.
“Se applicato in modo efficace, il blocco potrebbe ridurre significativamente i volumi di esportazione del Venezuela, il che sarebbe positivo per il tonnellaggio conforme” evidenziano gli analisti marittimi della banca scandinava Seb, per cui eventuali barili venezuelani persi saranno sostituiti da forniture provenienti dalle Americhe o dal Medio Oriente, trasportate esclusivamente su navi non sanzionate, sostenendo così la domanda per la flotta compliant.
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