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Cnv rinnova il pattugliatore libico P201 (a spese dello Stato italiano)

Tutto come da programma nella gara per l’affidamento delle attività di refitting e ammodernamento del pattugliatore P201, una delle tre unità (le altre due sono le motovedette P300 e P301) appartenenti alla amministrazione generale per la sicurezza costiera dello Stato libico, della cui rimessa in efficienza si sta facendo carico l’Italia a seguito del patto […]

di Nicola Capuzzo
31 Dicembre 2021
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Tutto come da programma nella gara per l’affidamento delle attività di refitting e ammodernamento del pattugliatore P201, una delle tre unità (le altre due sono le motovedette P300 e P301) appartenenti alla amministrazione generale per la sicurezza costiera dello Stato libico, della cui rimessa in efficienza si sta facendo carico l’Italia a seguito del patto raggiunto con la Libia nel 2017 per il contrasto all’immigrazione illegale.

Come prevedibile, la commessa della Direzione centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere del Ministero dell’Interno è stata aggiudicata a Cantiere Navale Vittoria, lo stesso stabilimento che nel 2010 aveva realizzato la nave (nonché le stesse motovedette P300 e P301), una unità 28 metri per 6,4 di larghezza, con 155 tonnellate di stazza lorda, in grado di ospitare 10 membri dell’equipaggio, che attualmente si trova ormeggiata nel porto di Bizerta, in Tunisia.

Cnv, che si era peraltro già occupata recentemente di attività di refitting delle stesse tre unità, sempre sulla base di appalti del Ministero degli Interni italiano, ha ottenuto l’appalto con una offerta di 830mila euro, ovvero lo stesso importo a base di gara (cui potranno sommarsi spese pari a 124mila e 190mila euro per l’esercizio di eventuali opzioni e ulteriori 24mila euro per le spese di pubblicità legale, per un totale di circa 1,17 milioni di euro). Previste invece nella proposta di Cnv una riduzione del 10% dei tempi di esecuzione e un incremento di 6 mesi dei tempi di garanzia.

Meno prevedibile è invece il fatto che nella procedura si sia fatto avanti anche un altro operatore, ovvero il cantiere napoletano S&Y, che come il ‘collega’ di Adria vanta una certa specializzazione in unità militari. La società è stata però esclusa dal procedimento per via di un difetto formale nella presentazione della domanda.

Sul punto va ricordato che in passato in occasioni simili era stata la stessa Direzione centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere del Ministero dell’Interno ad affermare che “l’individuazione della Cantiere Navale Vittoria Spa” fosse apparsa “l’unica praticabile” per interventi analoghi perché, in estrema sintesi, altri operatori economici sarebbero risultati sgraditi alle autorità libiche.

Più precisamente, in una determina a contrarre della Direzione centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere del Ministero dell’Interno del 2019, pure relativa a interventi sulle tre unità, si evidenziava come Cnv fosse stata “formalmente segnalata dalle Autorità libiche in sede di negoziato bilaterale”, motivo per cui “la selezione di un altro operatore “avrebbe verosimilmente posto a rischio il raggiungimento dell’obiettivo strumentale (riparazione dei natanti) e di quello finale (cooperazione dello Stato libico nelle attività di prevenzione e contrasto dell’immigrazione illegale)”.

La stessa Direzione aggiungeva che l’eventuale individuazione di un altro operatore avrebbe comportato “una serie di rischi legati sia al trasporto dei natanti presso altri cantieri […] che al gap conoscitivo connesso alle lavorazioni tecniche su beni caratterizzati da alta complessità tecnologica” nonché “al contravvenire ad una precisa richiesta dello Stato di Libia”, cosa che “avrebbe posto seriamente in discussione non solo la sostenibilità economica, ma come detto anche la realizzabilità stessa dell’intera operazione”.

F.M.

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