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Interviste

Grimaldi spiega l’acquisizione di Tdt e attacca Moby: “Il controllo di Aponte ora è conclamato”

L’armatore partenopeo non smentisce l’interesse verso il terminal Sech di Genova e promette battaglia legale contro quello che considera un monopolio sulle rotte fra Genova il Nord Sardegna

di Nicola Capuzzo
21 Dicembre 2023
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Contestualmente all’avvenuta privatizzazione del porto greco di Heraklion, il principale scalo dell’isola di Creta, il Gruppo Grimaldi di Napoli ha messo a segno l’acquisizione del Terminal Darsena Toscana di Livorno. A darne notizia ufficialmente è stata l’autorità Antitrust, alla quale l’operazione è stata sottoposta per approvazione, e il presidente di Grimaldi Group, Emanuele Grimaldi, a SHIPPING ITALY spiega che “il terminal continuerà a operare, esattamente com’è stato finora, sia il traffico container che i traghetti. Il nostro gruppo già svolge questo tipo di attività mista in vari porti in Finlandia, in Belgio e in Africa. Per noi non è una novità e per il porto di Livorno non cambierà nulla. Anche i traffici di auto per ora continueranno ad andare dove sempre. Cambia tutto per non cambiare niente”.

La shipping company partenopea con questo nuovo presidio portuale punterà in primis a potenziare ulteriormente i propri collegamenti marittimi dalla Toscana verso la Sardegna (Olbia) e la Sicilia (Palermo). “Al Terminal Darsena Toscana faremo autostrade del mare e container se arriverà il via libera dall’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato ma non dovrebbero esserci problemi. Vogliamo tenere viva la concorrenza e fare crescere le nostre linee verso la Sicilia e la Sardegna dove già siamo market leader. Dall’inizo di quest’anno fino al 30 novembre scorso abbiamo movimentato 1 milione e 94 mila passeggeri, Moby ne ha fatto 607 mila e Corsica Ferries 408 mila; siamo cresciuti più di tutti”.

Nessuna conferma (né smentita) da parte di Grimaldi è arrivata invece sulle negoziazioni in corso per rilevare in porto a Genova il Terminal Sech da Psa Genoa Investments: “Sono indiscrezioni di cui preferisco non parlare. Tutti trattano tutto. Eventualmente se ne parlerà quando e se le cose saranno fatte”.

Nel frattempo tiene invece a ricordare che il suo gruppo ha impugnato la vendta di Terminal San Giorgio alla Ignazio Messina & C. (società partecipata al 49% da Msc): “Non si capisce perchè il terminal dove opero io lo debbano vendere ai miei concorrenti. La prima impugnativa è andata bene, sono fiducioso”.

Sempre più acceso è poi lo scontro contro Moby e contro il Gruppo Msc che controlla Grandi Navi Veloci e che è azionista al 49% anche della stessa compagnia di traghetti in mano alla famiglia Onorato: “Sto impugnando anche il fatto che appare ormai conclamato il controllo da parte di Msc. Aponte è diventato chiaramente il controllante perchè avere il 49% e prestare 300 milioni è chiaro che diventa un conclamato controllo (di Moby, ndr). E’ anche un’elusione delle regole sulla concorrenza” prosegue Grimaldi, riferendosi al prestito soci che il gruppo ginevrino ha messo a disposizione della ‘balena blu’ per liquidare i creditori e chiudere in anticipo il concordato preventivo. Secondo il primo oppositore a questo progetto esiste una chiara giurisprudenza secondo cui se si ha il controllo finanziario si detiene nei fatti anche il controllo sostanziale dell’azienda.

A proposito infine degli investimenti in nuove navi programmati per il prossimo futuro, il presidente di Grimaldi Group conclude dicendo che “saranno concepite su un progetto diverso rispetto agli ultimi ro-pax appena costruiti e consegnati a Finnlines. Saranno progetti studiati appositamente per alcune linee italiane (come la Livorno – Palermo o la Igoumenitsa – Brindisi), greche (Pireo – Heraklion) e spagnole (Valencia – Palma di Maiorca). Ci siamo insediati e abbiamo rilevato alcuni porti dove ci interessa sviluppare traffico. Prima di arrivare alla firma delle commesse attendiamo però che vengano fatti passi avanti significativi sul fronte dei motori e della riduzione dei consumi”.

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