Perotti: “Meno container, più nautica e militare nel porto di Spezia”
Appello a Fratelli d’Italia dal patron di Sanlorenzo che chiede più spazi per la costruzione e per il refitting di super yacht
Massimo Perotti, amministratore delegato e presidente del cantiere di yacht Sanlorenzo, chiede a gran voce più spazio per l’industria nautica nel porto di La Spezia a discapito, se necessario, dei container. L’appello è arrivato durante la seconda giornata del Festa dei Patrioti organizzata dalla Federazione provinciale di Fratelli d’Italia durante un panel intitolato ‘Blue Economy, Liguria eccellenza italiana’.
Queste le parole di Perotti secondo il dettagliato resoconto del giornale online Città della Spezia: “A Spezia c’è un’opportunità da cogliere. Ci sono il business nautico e quello del militare in grande crescita. Questa città ha da sempre grandi aziende nel settore. Noi italiani siamo nella nautica quello che sono i tedeschi nell’automotive. A differenza di Savona o Imperia, qui c’è una grande possibilità: pensiamo al porto non come spazi in cui movimentare container. Diamoli all’industria nautica e militare”. Il numero uno di Sanlorenzo ha chiesto in pratica scelte differenti per il prossimo piano regolatore portuale. “La politica – ha affermato – deve avere una visione di medio e lungo termine. Non credo che nel futuro ci vorranno più navi per il commercio. Il cambiamento climatico sta modificando la geografia del mondo. Quando si potrà navigare sull’Artico, il Mediterraneo sarà tagliato fuori. Proviamo a pensare alla Spezia con una visione diversa rispetto a quella che si è avuta fino ad oggi”.
Non poteva mancare un riferimento alle aree militari sottoutilizzate. “In Italia costruiamo il 51% delle navi da diporto nel mondo e c’è il business del refitting in grande crescita. Noi non abbiamo spazi per farlo” ha aggiunto Perotti. “Abbiamo spazi enormi nell’arsenale che non vengono utilizzati da sessant’anni. Sono dieci anni che parlo con gli ammiragli della Marina Militare e poi non succede nulla. Lì ci sarebbero 120 ettari già strutturati che potremmo utilizzare. E il giorno in cui la Marina mi dice che li vuole indietro, glieli restituiamo. Nella nautica per ogni assunto diretto si creano altri quattro posti di lavoro”.
Una prima, seppur diplomatica, risposta è arrivata direttamente dall’attuale commissario straordinario e futuro presidente della locale port authority, Bruno Pisano, che ha detto: “L’esigenza di spazi è nota da tempo. In questo momento abbiamo un’imprenditoria che spinge in diversi settori alla Spezia. Oggi il porto ha eccellenze su piazza in ambito anche logistico che dobbiamo essere bravi e capaci ad aiutare a sviluppare. Nessun settore è accessorio a un altro. Abbiamo bisogno di una visione di medio periodo per condensare la gestione degli spazi e i progetti. Con lo sviluppo del retroporto di Santo Stefano Magra lì si potranno trasferire alcune attività, liberando spazio sul mare”. Poco prima lo stesso Pisano aveva sottolineato come dal recente Forum Ambrosetti a Rapallo sia emerso che nell’ultimo anno a Spezia “sono nate il quadruplo delle aziende legate alla blue economy rispetto alle altre province liguri. Il porto ha una crescita straordinaria e il 49% dell’export della nautica è legato a questo territorio. Le prospettive di breve e medio termine sono altrettanto interessanti con l’ampliamento del terminal di Tarros, la costruzione del molo crociere. Una buona parte degli investimenti sono privati”.
Le parole di Perotti sicuramente non saranno piaciute al cluster marittimo-portuale locale che ruota attorno all’attività del La Spezia Container Terminal (Contship – Msc) e del Terminal del Golfo di Tarros.
“Sono convinto che il porto della Spezia arriverà a 2 milioni di Teu. Grazie agli stimoli degli imprenditori, alla buona politica qui si possano trovare soluzioni per far convivere tutte le realtà. Accettiamo la provocazione ma crediamo nella convivenza” è stata la replica di Gianluca Agostinelli, presidente del Propeller Club la Spezia. Al numero uno di Sanlorenzo ha cerca di dare una risposta anche Maria Grazia Frijia, vice-sindaco della Spezia e deputata di Fratelli d’Italia: “Attraverso un ministero dedicato si possono dare risposte a Perotti e il Ministro (della Difesa, ndr) Crosetto sta lavorando anche sul liberare alcune aree dell’arsenale. Ci vorrà del tempo perché è stato lasciato in abbandono per tanto tempo”.
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