Volgono al termine i lavori di Gruppo Antonini per la piattaforma offshore Sabratha
L’azienda ha avviato la fase a mare del modulo di compressione, che si chiuderà entro la fine dell’anno
Entro la fine dell’anno si concluderà il lavoro di Gruppo Antonini – realtà attiva ne settore oil&gas con la fornitura di servizi d’ingegneria, approvvigionamento, fabbricazione, collaudo e messa in servizio di grandi piattaforme – nell’ambito del progetto per la piattaforma Sabratha, nell’offshore libico.
La società si era aggiudicata la commessa – relativa alla realizzazione di un modulo di compressione, necessario per mantenere la pressione del gas estratto dal giacimento – nel 2023 da Mellitah Oil & Gas, joint venture tra Eni e la National Oil Company libica. Il relativo contratto, di tipo Epcic (Engineering, Procurement, Construction, Installation and Commissioning), ha un valore complessivo di 217 milioni di euro.
Più nel dettaglio, spiega in una nota lo stesso Gruppo Antonini, è stata avviata la fase a mare del progetto. Dopo il varo del modulo avvenuto a fine settembre, sono stati poi completati il trasporto e le operazioni di installazione, mentre sono ora in corso le fasi di hook-up e commissioning a mare. Come detto la conclusione è prevista per la fine del 2025.
Strategico per la fornitura di gas alla Libia e all’Italia, il progetto – si legge in una nota della società – rappresenta una delle realizzazioni più significative del Gruppo Antonini nell’ultimo decennio ed è parte della Fase II dello sviluppo del giacimento offshore Bahr Essalam, principale sito di produzione di gas e condensati del paese, situato 120 chilometri a nord-ovest di Tripoli.
Relativamente al modulo di compressione, questo, dal peso superiore a 1.700 tonnellate, è stato posizionato a 42 metri sul livello del mare sulla piattaforma Sabratha da Heerema, contractor specializzato in installazioni offshore. La sua funzione è quella di mantenere la pressione del gas estratto nella sealine, garantendo continuità ed efficienza produttiva a vent’anni dall’avvio della piattaforma Sabratha.
Un ulteriore elemento di complessità del progetto è stato dato dalla presenza di acido solfidrico nel gas, che ha richiesto l’utilizzo di materiali speciali e soluzioni tecniche avanzate nel rispetto delle specifiche Eni La struttura è stata inoltre interamente rivestita con un materiale ignifugo che ne aumenta la sicurezza in caso di incendio.
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