Per Vado Gateway stato di agitazione e sciopero dichiarato da Filt Cgil e Uiltrasporti
Le due sigle sindacali, in dissonanza da Fit Cisl, attaccano per l’uso di part-time il terminal, che replica però dicendo: “Tutto secondo legge”
In piena distonia coi toni concilianti della nota rilasciata da Fit Cisl meno di una settimana fa, Filt Cgil e Uiltrasporti hanno dichiarato stato di agitazione e sciopero di tutti i lavoratori di Savona e Vado Ligure per quanto sta avvenendo presso Vado Gateway.
“Vado Gateway Spa sta utilizzando dei contratti di lavoro part time, tematica per cui si era chiesto un confronto in sede di Autorità di Sistema Portuale, che non ha ritenuto di convocare le parti” si legge in una nota delle due sigle. “La decisione del terminalista, al netto di un bilancio positivo e in costante aumento, è sintomo di un’impostazione aziendale che cerca maggiori flessibilità nei lavoratori e risparmio, sul costo del lavoro e sulla qualità occupazionale. Le intenzioni di Vado Gateway Spa destabilizzano fortemente gli equilibri del modello portuale e la sicurezza, introducendo lavoratori che per arrivare a fine mese dovrebbero svolgere un ingente quantitativo di lavoro straordinario; chiediamo vengano utilizzati contratti di lavoro full time”.
La cenere, si evince dal resto dlela nota, covava evidentemente da tempo: “Il modello proposto sarebbe facilmente replicabile su altri terminal del porto causando un diffuso peggioramento di tutta l’occupazione portuale e trascinando nell’instabilità un settore strategico che grazie alla Legge 84/94 è già predisposto per sopperire all’operatività e ai traffici portuali, senza ‘bisogno’ di ricorrere a forme di precariato. Infine la decisione Vado Gateway spa si cala in un contesto già di forte tensione causato dalla richiesta di operatività spinta e dal rapporto in continuo deterioramento con i lavoratori del porto, che segnalano insostenibili problematiche e le ricadute sulla qualità della vita”.
Netta la replica dell’azienda: “La società opera nel pieno rispetto della normativa sul lavoro portuale, che prevede l’assunzione attraverso contratti part time fino a un massimo del 20% del totale della forza lavoro. La società, pertanto, evidenzia, come il part time non costituisca una forma atipica di lavoro nel modello portuale, e coglie l’occasione per ricordarne il già avvenuto utilizzo all’interno del terminal di Vado Ligure negli anni scorsi, così come l’adozione in altre società terminalistiche sul territorio nazionale. In merito alla supposta ricerca di maggiore flessibilità a cui le due sigle sindacali fanno riferimento, Vado Gateway informa che la scelta di assumere in questa fase del percorso di crescita dei terminal lavoratrici e lavoratori part time nasce non dalla necessità di far fronte a picchi di lavoro, bensì di operare nuovi servizi marittimi settimanali recentemente attivati dalle compagnie tra il venerdì e il martedì”.
I margini di negoziazione appaiono inesistenti per Vado Gateway: “La società, inoltre, sottolinea come, nell’ambito dell’incremento sia dei volumi sia di livelli occupazionali, in questa fase il part time costituisca la tipologia contrattuale più efficace per rispondere a una maggiore concentrazione del lavoro in una parte della settimana. Qualora i volumi dovessero crescere ulteriormente anche negli altri giorni, Vado Gateway tiene a evidenziare come, nella ricerca di personale da assumere a tempo indeterminato, continuerà a dare priorità al personale assunto con contratti a tempo determinato o part time”.
Nessun commento sulla questione da parte dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale.
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