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No cancellazioni e un nuovo finanziamento da 1,1 mld: così Fincantieri resiste al Covid

Nessuna cancellazione degli ordini, avanzamento del programma produttivo rimodulato a seguito del fermo delle attività nei cantieri italiani verificatosi nel primo semestre dell’anno e oltre un miliardo di nuova liquidità grazie a un pool di banche. Sono queste alcune delle principali novità riportate nell’ultima trimestrale di Fincantieri per il periodo luglio – settembre che si […]

di Nicola Capuzzo
12 Novembre 2020
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Nessuna cancellazione degli ordini, avanzamento del programma produttivo rimodulato a seguito del fermo delle attività nei cantieri italiani verificatosi nel primo semestre dell’anno e oltre un miliardo di nuova liquidità grazie a un pool di banche. Sono queste alcune delle principali novità riportate nell’ultima trimestrale di Fincantieri per il periodo luglio – settembre che si è chiuso a livello consolidato con ricavi pari a 3,534 miliardi, in flessione del 16,2% a causa della perdita di entrate per gli effetti del Covid-19. L’Ebitda è stato pari a 200 milioni e la perdita di Ebitda dovuta allo slittamento dei programmi produttivi, è stata calcolata in circa euro 71 milioni (di cui euro 6 milioni nel terzo trimestre 2020). Gli oneri estranei alla gestione ordinaria connessi alla diffusione del Covid sono pari a 149 milioni di euro, principalmente riconducibili al mancato assorbimento dei costi fissi di produzione per effetto dei minori volumi sviluppati nel periodo di chiusura e nella fase di ripresa delle attività, nonché ai costi per garantire la salute e sicurezza del personale.

Fincantieri nella sua trimestrale sottolinea che, per quanto concerne il mercato delle crociere, è stato revocato il “No Sail Order” negli Stati Uniti e i principali operatori mondiali stanno pianificando una graduale ripresa dell’attività in sicurezza.

Il carico di lavoro complessivo è pari a 36,8 miliardi di euro, circa 6,3 volte i ricavi del 2019, con ordini acquisiti per euro 1,9 miliardi: il backlog al 30 settembre 2020 è pari a euro 26,9 miliardi (euro 28,4 miliardi al 30 settembre 2019) con 88 navi in portafoglio in consegna fino al 2027, e il soft backlog a livelli record per euro 9,9 miliardi (euro 3,9 miliardi al 30 settembre 2019).

L’impatto delle misure adottate per affrontare l’emergenza pandemica, insieme con lo slittamento delle consegne a seguito del rallentamento produttivo, è nell’ordine di 600 milioni di euro ma, precisa Fincantieri, “negli anni successivi tale impatto verrà recuperato con le consegne delle navi in portafoglio”.

Nei primi nove mesi del 2020 sono state consegnate 14 navi da 9 stabilimenti diversi, tra cui 5 unità cruise, 2 navi militari e 3 unità fishery

Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri, ha detto: “Nelle crociere stiamo assistendo a una ripresa molto graduale, come è comprensibile che sia, e questo avvalora la nostra strategia che ci ha permesso di mantenere gli ordini che ci consentiranno di traguardare il 2027/2028. Nel militare, oltre alla recente prestigiosa commessa per le navi destinate alla US Navy, abbiamo in corso negoziazioni concrete con paesi esteri per l’esportazione di fregate FREMM. Stiamo inoltre raggiungendo importanti risultati in settori innovativi e con un importante potenziale di sviluppo, in particolare nelle infrastrutture e nella fornitura di prodotti e servizi all’avanguardia”.

La Posizione finanziaria netta consolidata di Fincantieri presenta un saldo negativo (a debito) per euro 1.425 milioni (a debito per euro 736 milioni al 31 dicembre 2019). “L’incremento è da ricondurre principalmente alle dinamiche tipiche del capitale circolante relativo alla costruzione di navi da crociera, accentuato dallo slittamento della data di consegna di due unità cruise, la cui consegna è stata riprogrammata nel quarto trimestre 2020, e di parte degli incassi commerciali attesi nel periodo. Le dilazioni concesse ai propri clienti riflettono la strategia del Gruppo di salvaguardare l’ingente carico di lavoro acquisito e di rafforzare i rapporti con le società armatrici, impegnate a rendere la propria flotta più efficiente con nuove navi pienamente conformi agli stringenti standard di sicurezza sanitaria e di normativa ambientale. L’aumento del fabbisogno finanziario è stato solo parzialmente attenuato dalla riduzione dei volumi produttivi derivanti dalla temporanea chiusura dei cantieri italiani del Gruppo”.

Infine si legge nella trimestrale che “la capogruppo vanta una solida posizione patrimoniale con liquidità e linee di credito sufficienti per affrontare l’attuale situazione e la sua prevedibile evoluzione nel medio termine, anche grazie alla nuova linea di credito concessa da un pool di banche nazionali e internazionali, per un importo di euro 1.150 milioni. Il finanziamento, della durata di quattro anni con due di pre-ammortamento, beneficia della garanzia Sace prevista dal Decreto Legge n. 23 dell’8 aprile 2020 (‘Decreto Liquidità’)”.

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