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Chiusa la gara da 43 milioni per l’antinquinamento marino del Ministero dell’Ambiente

In palio 43,4 milioni di euro per un servizio biennale da effettuarsi con 10 mezzi navali d’altura e 20 costieri

di FRANCESCA MARCHESI
1 Ottobre 2024
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Castalia nave antinquinamento

Sono scaduti ieri i termini per la presentazione delle offerte nell’ambito dell’ultima gara del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per il servizio di antinquinamento marino e (novità introdotta già nel precedente bando) di contenimento del marine litter.  Si tratta di una attività storicamente svolta dal consorzio ‘dalle navi gialle’ Castalia – raggruppamento stabile tra una trentina di imprese armatoriali italiane – che in passato aveva attirato a sé anche alcuni rilievi della Corte dei Conti per lo stato di ‘monopolio di fatto’ in cui opera.

Questa nuova edizione – si apprende dalla documentazione – punta ad affidare un contratto della durata di due anni (più eventuale proroga della stessa durata) a fronte di un corrispettivo economico di 43,4 milioni di euro, per una attività da attuarsi con almeno 30 mezzi specializzati in via esclusiva, a cui in caso di necessità – ovvero di episodi più gravi – dovranno aggiungersi due motocisterne con stoccaggio minimo da 800 metri cubi per trattenere gli idrocarburi recuperati (evitando così ai mezzi operativi di dover rientrare in porto per depositarli).

Nel dettaglio, il bando richiede almeno 10 unità di altura per operazioni di antinquinamento, le quali dovranno stazionare in 10 porti (quelli di Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli, Messina, Bari, Ancona, Trieste, Golfo Aranci e Trapani), e alle quali si aggiungeranno 20 unità costiere per attività di contenimento di idrocarburi e raccolta di marine litter. Di queste, sei dovranno in particolare svolgere attività di pattugliamento nei pressi delle piattaforme off-shore situate nell’Adriatico e nel Canale di Sicilia occupandosi comunque anche della raccolta di rifiuti nei pressi delle foci dei maggiori fiumi del paese ovvero Po, Adige e Brenta, nonché del Tevere. In aggiunta alla disponibilità di mezzi in mare, l’appaltatore dovrà fornire una rete di terra comprendente magazzini (almeno quattro, di cui uno per le regioni del nord, uno per quelle centro-meridionali, uno per ogni isola maggiore) con relative scorte di attrezzature, organizzando il personale sulla base di una centrale di riferimento che avrà il ruolo di interfacciarsi direttamente con il Ministero e altre sedi periferiche.

Rispetto alle caratteristiche tecniche dei mezzi, il bando richiede la disponibilità di almeno 10 unità navali con una stazza lorda pari o superiore a 400 tonnellate ed età inferiore ai 30 anni, abilitate alla navigazione internazionale e classificate per il servizio Rec-Oil e Tug. Per le altre 20 almeno è richiesta l’abilitazione alla navigazione costiera nazioale, una età non superiore ai 30 anni e classificazione Rec – Oil.

Relativamente alle attività da svolgere, il documento chiarisce poi che per le 10 navi d’altura e le 15 unità costiere non destinate al pattugliamento è previsto un tetto di operatività in caso di intervento disinquinamento di 200 ore annue a testa, mentre i mezzi dedicati al pattugliamento dovranno assicurare un’attività di moto di 1.632 ore annue per la sorveglianza delle piattaforme (e contestuale raccolta del marine litter nelle loro vicinanze) e di 1.224 ore per la raccolta del marine litter nelle zone di mare antistanti le foci del Po e del Tevere.

Quanto a tempi e modalità degli interventi di antinquinamento, la documentazione spiega che tutti i 30 mezzi “devono poter garantire l’intervento sia in altura che in prossimità della costa” ed “essere pronte a muovere entro un’ora dal momento dell’autorizzazione impartita dal Ministero e dirigersi immediatamente per intervenire nella zona di mare interessata dall’evento inquinante”. In questi casi, anche i sei mezzi dedicati al pattugliamento programmato dovranno sospendere il servizio e dirigersi immediatamente nella zona di mare interessata. Nei casi più gravi, su richiesta del ministero l’appaltatore dovrà inoltre mettere a disposizione una task force di esperti operativa 24 ore su 24.

Come accennato sopra, il bando ha un valore di 43,4 milioni di euro, di cui 36 destinati a coprire l’attività dei 30 mezzi navali, 4,2 per il servizio di pattugliamento e 3,2 per la struttura a terra. Del totale, una quota pari a 11,250 milioni circa è destinata a coprire i costi di manodopera e quindi non è soggetta a ribasso. Considerando il valore il valore della proroga biennale, le somme per incentivi e imprevisti, l’Iva, le spese accessorie e così via, il quadro economico potrà tuttavia ammontare fino a circa 127,87 milioni di euro.

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