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Aggiornato

Approvata nel Decreto infrastrutture la norma sui Prp che salva il terminal di Spinelli

La norma consentirà al terminalista genovese di movimentare prevalentemente container. Bocciato l’emendamento per sbloccare il fondo prepensionamento dei portuali

di Andrea Moizo
8 Luglio 2025
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Genoa Port Terminal – Spinelli

‘Tagliata’ poco prima di entrare in Consiglio dei ministri, la norma pensata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per risolvere (anche) il caso della concessione del Genoa Port Terminal nel porto di Genova è rientrata, previa riformulazione, nel Decreto infrastrutture, approvata oggi dalle Commissioni VIII e IX della Camera prima del voto di fiducia sul decreto di conversione previsto ad horas.

Dopo le polemiche scaturite a valle del suo reinserimento in forma di emendamento, i parlamentari della Lega proponenti hanno riformulato il testo, ma la sostanza non cambia. Rispetto al dettato originario, l’emendamento stabilisce ancora che la funzione caratterizzante dei singoli terminal si debba d’ora innanzi intendere riferita agli ambiti complessivi disegnati dal locale Piano regolatore portuale e non a quella indicata dalla singola concessione. Il nuovo testo aggiunge che ciò non si applica “nei procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore”. Il viceministro Edoardo Rixi aveva difeso il provvedimento dall’accusa di essere pensato ad hoc per Spinelli definendolo “un emendamento generalista, per fare in modo che non ci sia una situazione non gestibile nei prossimi mesi nei porti a seguito dell’applicazione di una sentenza. Non si applica al caso Spinelli, perché non si applica a sentenze in giudicato. Serve per dare certezza agli investimenti”.

La dicitura finale non dovrebbe però inficiare il beneficio che Genoa Port Terminal trarrà dall’emendamento. La società controllata dal gruppo Spinelli (51% Spinvest) e partecipata (al 49%) da Hapag Lloyd) si vide annullare la concessione nell’ottobre 2024. Rimasta a operare sul terminal grazie a un titolo provvisorio, recentemente prorogato dall’Autorità di sistema portuale genovese (e rispettoso della non prevalenza di traffico container prevista dal piano regolatore mediante criterio areale: i mq dedicati ai container sono minoritari rispetto a quelli dedicati alle merci varie), il Genoa Port Terminal aveva quindi presentato all’ente un’istanza di rinnovazione della concessione (oltre a domanda di revocazione della propria sentenza al Consiglio di Stato).

In sostanza si è tornati al 2018, quando la società ottenne la concessione poi annullata sei anni dopo. A questo punto l’Adsp, presumibilmente entro i tre mesi di proroga che scadranno il 30 settembre prossimo, dovrà chiudere il procedimento (che non ha previsto né pubblicità né comparazione, perché nel 2018 non ci furono istanze concorrenti) e, eventualmente, rilasciare una rinnovata concessione che indichi la merceologia prevalente prevista dal Prp, cioè merci varie. Dopodiché, non più pendente il “procedimento”, l’emendamento spiegherà i suoi effetti: la funzione caratterizzante, cioè, varrà solo per l’ambito complessivamente inteso e non per i singoli terminal e Gpt potrà movimentare contenitori, anche in prevalenza, in piena legittimità (e a prescindere dall’eventuale ricusazione).

Il voto dell’emendamento riformulato è stato accompagnato da una notevole bagarre, con l’opposizione – che aveva chiesto nei giorni scorsi il ritiro della norma – che ha votato contro ed è poi uscita dall’aula in polemica con la maggioranza per lo scarso tempo concesso per valutare le riformulazioni di questo e degli altri emendamenti.

Fra gli altri emendamenti approvati ci sono quello che consentirà all’Adsp di Gioia Tauro di anticipare la trasformazione dell’agenzia per il transhipment in un’agenzia di fornitura di manodopera temporanea a tutti gli effetti dell’articolo 17 della legge portuale e una norma pensata per migliorare pianificazione e monitoraggio dei trasporti eccezionali, mentre è stato bocciato, parrebbe per la contrarietà della Ragioneria dello Stato, l’intervento che avrebbe consentito di sbloccare la creazione del fondo per il prepensionamento dei portuali alimentato dalle trattenute ad hoc sui loro emolumenti.

Sempre con un emendamento al Decreto Infrastrutture è stato deciso che verrà nominato un Commissario straordinario per la rapida realizzazione del Polo Logistico di Alessandria Smistamento.  “Questa opera strategica, che include lo scalo merci e le infrastrutture nodali, è fondamentale per il potenziamento del traffico merci nei porti di Savona e Genova e per l’intermodalità nei rispettivi retroporti” recita una nota del Mit.

Nello stesso decreto luce verde anche a una disciplina specifica in materia di circolazione di prova per la movimentazione dei veicoli in ambito portuale. L’intervento normativo mira a soddisfare le esigenze delle imprese portuali che movimentano veicoli nelle aree portuali e nelle zone di sosta provvisoria, solitamente esterne al sedime portuale. “In particolare, l’emendamento prevede una disciplina ad hoc per le autorizzazioni alla circolazione di prova, stabilendo che possa essere rilasciato un numero massimo di autorizzazioni pari al numero dei dipendenti addetti alle attività operative e dei dipendenti e soci del fornitore di lavoro portuale temporaneo di cui l’impresa portuale si avvale per la movimentazione dei veicoli” ha fatto sapere il Mit.

Un’altra misura è stata inserita nel decreto per rafforzare la capacità operativa e logistica del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera con lo stanziamento di un contributo specifico per realizzare interventi di messa in sicurezza infrastrutturale.

Le risorse stanziate (1 milione di euro per l’anno 2025 e 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, per un totale di 5 milioni di euro) sono destinate ad assicurare la funzionalità degli uffici attraverso opere di ristrutturazione, rifunzionalizzazione, razionalizzazione, riqualificazione, ampliamento, completamento, consolidamento e miglioramento, nonché di costruzione di nuove sedi e infrastrutture.

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