Dal PD e da Psa Sech un nuovo attacco al Genoa Port Terminal
Il terminal concorrente impugna anche l’ultima proroga della concessione mentre esponenti politici locali protestano per le norme “salva-Spinelli” e per la mancanza dei Comitati di gestione

Mentre si resta in attesa delle pronunce di Cassazione e Consiglio di Stato sui ricorsi di Genoa Port Terminal (gruppo Spinelli, al 49% di Hapag Lloyd) contro la sentenza del Consiglio di Stato che ne ha annullato la concessione rilasciatagli nel 2018 dall’Autorità di sistema portuale di Genova, il contenzioso originario s’arricchisce di un nuovo capitolo.
Autorevoli fonti vicine al gruppo Psa (che ufficialmente non ha commentato) hanno infatti fatto sapere che la controllata Psa Sech (la cui iniziativa portò alla sentenza di annullamento della concessione di Gpt) impugnerà anche la recente proroga del titolo provvisorio rilasciato mesi fa dalla locale Adsp a Gpt, decisa monocraticamente dal neocommissario straordinario Matteo Paroli dopo che un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini gli aveva conferito anche i poteri del Comitato di Gestione malgrado gli enti locali deputati avessero già espresso i nomi per la sua ricostituzione.
La proroga si era resa indispensabile, essendo tutt’oggi pendente la procedura di rinnovazione della concessione avviata da Spinelli dopo la sentenza. Una procedura su cui giocherebbe un ruolo determinante – consentendo o meno a Gpt di movimentare container in via prevalente – la norma che proprio il Mit aveva provato a inserire nel Decreto legge Infrastrutture e che, saltata dal testo approvato per le frizioni nella maggioranza di Governo, i parlamentari della Lega hanno ora riproposto in sede di conversione (si voterà la prossima settimana).
A proposito di ciò, da registrare come, dopo alcune settimane di incertezza, una netta e dura posizione sui suddetti interventi sia stata ora assunta dal Partito democratico, espressosi con alcune note a firma sia del Pd Liguria e Genova e Gruppo Pd Regione Liguria e Comune di Genova che dei parlamentari Valentina Ghio, Alberto Pandolfo, Luca Pastorino e Lorenzo Basso.
Quanto all’emendamento, “presentato (dal Mit, ndr) come norma di semplificazione per rendere più efficiente la governance portuale”, sarebbe invece secondo il Pd “studiato ad hoc per aggirare la sentenza del Consiglio di Stato, un vero e proprio salva Spinelli, una tutela di interessi privati a scapito dell’interesse pubblico”. Annunciato quindi voto contrario, “dovendosi affrontare su questo tema una discussione in modo organico, attraverso un confronto ampio e trasparente, nel contesto adeguato”, al fine di “assicurare ogni tutela ai lavoratori del settore che rappresentano la priorità da cui partire nella discussione futura”.
Ancora in valutazione l’ipotesi di impugnazione, altrettanto dure le parole contro l’estromissione degli enti locali dall’Adsp, “esclusione che sottrae trasparenza, concorrenza e controllo democratico su una risorsa strategica come il porto di Genova”. Da cui la richiesta di “ritiro immediato dell’emendamento, riattivazione del Comitato di gestione e ripristino integrale delle prerogative degli enti locali, per assicurare legalità, correttezza procedurale e il pieno coinvolgimento dei territori nella governance portuale. Occorre tornare ad un quadro di regole certo e non ad personam”.
A.M.
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