Occupazione quasi dimezzata ma concessione finora confermata per Esso a Vado Ligure
Con l’ultima tranche di licenziamenti, scenderanno sotto le 60 unità le maestranze dello stabilimento savonese che gestisce un pontile in porto

Proseguirà la settimana prossima la vertenza fra Esso e le rappresentanze sindacali in ordine alla decisione del gruppo petrolifero di licenziare 28 dei circa 90 dipendenti in organico presso lo stabilimento di produzione lubrificanti di Vado Ligure, dove la multinazionale gestisce, in concessione dall’Autorità di sistema portuale, anche un pontile per lo sbarco oli.
“Il numero di ricollocabili rispetto alla procedura di licenziamento non è sufficiente per risolvere le problematiche in essere. L’azienda ha precisato che l’indennità di mancato preavviso di licenziamento partirà dalla data di uscita e sarà comprensiva dei contributi Inps, andando a migliorare gli ammortizzatori sociali. Nonostante ciò, la nostra posizione sull’incentivo economico è ancora distante” hanno evidenziato Edoardo Pastorino della Uiltec-Uil, Corrado Calvanico Femca-Cisl e Tino Amatiello della Filctem-Cgil a valle di un incontro col management di Esso.
A valle di ciò lunedì prossimo è stata programmato un nuovo confronto all’Unione Industriali, con l’obiettivo che si possa mitigare l’impatto sociale degli esuberi, salvaguardando i livelli occupazionali, e ottenere incentivi economici maggiori per le maestranze che saranno in uscita. Di conseguenza prosegue la stessa mobilitazione sindacale e resta lo stato di agitazione dei lavoratori.
Nessun commento è stato rilasciato sul tema dall’Autorità di sistema portuale del Mar ligure occidentale, cui spetta il compito di vigilare sul rispetto delle condizioni poste alla base della concessione, anche dal punto di vista occupazionale. La nuova tranche di licenziamenti di Esso, infatti, si inserisce in un ridimensionamento del sito che Esso porta avanti da almeno un quinquennio, con la consapevolezza dell’ente che nel dicembre scorso, come rivelato da SHIPPING ITALY, fotografava in questi termini la situazione: dei 114 occupati previsti, a fine 2023 ne erano rimasti 87 e la società non aveva provveduto a nessuno degli investimenti concordati.
Non solo, perché come svela l’immagine in calce, tratta dal nuovo Piano organico porto, discusso dal Comitato di gestione dell’Adsp in aprile ma finora mai pubblicato, Esso aveva dichiarato all’ente che nei prossimi anni produzione e organico sarebbero stati stabilizzati sui livelli del 2023-2024. Ora invece quantomeno gli occupati diminuiranno in maniera significativa.
Rimane da chiarire se l’Adsp abbia dato (o abbia intenzione di dare) applicazione alle linee guida ministeriali sulle concessioni, per le quali “eventuali scostamenti significativi negativi accertati rispetto agli obiettivi previsti, in termini di quantità di traffico, di dotazione organica, di investimento infrastrutturale e di impianti strumentali, costituiscono elementi per l’avvio del procedimento per l’eventuale revoca, totale o parziale”.
A.M.
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