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Terremoto fra i portuali genovesi: il sindacato Usb sbarca in banchina

Piccola ma significativa rivoluzione fra i lavoratori del porto di Genova. Il Calp (Collettivo Autonomo Lavoratori del Porto) di Genova, struttura sorta nel 2012 all’interno della Filt Cgil e che raccoglie numerose RSU e RLS presenti in diverse aziende attive in banchina, ha annunciato in occasione di una conferenza stampa la decisione di uscire dalla […]

di Nicola Capuzzo
31 Ottobre 2020
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Piccola ma significativa rivoluzione fra i lavoratori del porto di Genova. Il Calp (Collettivo Autonomo Lavoratori del Porto) di Genova, struttura sorta nel 2012 all’interno della Filt Cgil e che raccoglie numerose RSU e RLS presenti in diverse aziende attive in banchina, ha annunciato in occasione di una conferenza stampa la decisione di uscire dalla Cgil per entrare a far parte dell’Unione Sindacale di Base. Si tratta di una evidente spaccatura e della nascita di un nuovo fronte nella rappresentanza sindacale all’interno del porto di Genova con tutto ciò che ne consegue.
“Una scelta durissima e non semplice, alla luce delle tante battaglie fatte insieme e della storia importante della Cgil nel porto di Genova” hanno detto i rappresentanti del Calp, aggiungendo che però “i rapporti negli ultimi tempi erano critici su quasi tutto. La questione dirimente è stata quella dei decreti sicurezza: per un sindacato la volontà di non affrontarli, di non contrastarli è imperdonabile. Non si può fare sindacato se non c’è conflitto, se non si può scioperare. La classe operaia ha pochi strumenti: i cortei, i blocchi stradali, una certa ruvidezza del confronto. Se con i decreti sicurezza si eliminano queste armi, si chiude tutto. Senza il conflitto, vero, serio, la classe lavoratrice è destinata a perdere. È stato questo il mutamento genetico della Cgil: ha deciso di non esercitare più il conflitto, assumendo un atteggiamento passivo, se non addirittura il punto di vista dei padroni”.
I rappresentanti del Calp dicono di voler invece “tornare a fare sindacato, senza dover pensare alla campagna elettorale, alla sensibilità del governatore o a quella del partito. Vogliamo portare avanti le questioni dei lavoratori, della difesa dei diritti attraverso il conflitto, ragionato e responsabile. USB ci dà la possibilità di farlo. Per questo da oggi spostiamo i nostri delegati dalla Filt Cgil a USB Porti”.
L’Unione Sindacale di Base alla fine della conferenza stampa, presenti i delegati USB della Liguria e del settore porti, ha espresso convinto apprezzamento per le ragioni del Calp, un punto di riferimento per l’intero settore in Italia, e ha assicurato il massimo della collaborazione e del sostegno ai suoi delegati e ai lavoratori del porto di Genova.
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