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Small Scale Lng in Italia: le ultime da Livorno, Oristano, Venezia e Ravenna

A distanza di sei anni dal lancio di Gainn-It, il piano di iniziative promosse e coordinate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con lo scopo di creare la rete italiana di carburanti alternativi, l’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale ha voluto fare il punto sui progetti in corso d’opera, con un focus particolare sullo Small […]

di Nicola Capuzzo
12 Novembre 2020
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Deposito Gnl porto Oristano – Higas

A distanza di sei anni dal lancio di Gainn-It, il piano di iniziative promosse e coordinate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con lo scopo di creare la rete italiana di carburanti alternativi, l’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale ha voluto fare il punto sui progetti in corso d’opera, con un focus particolare sullo Small Scale Gas in ambito marittimo.

Durante un webinar introdotto con i saluti del Segretario generale dell’ente, Massimo Provinciali, e le riflessioni di Mario Dogliani, vertice di Fondazione Cs Mare, l’attenzione si è spostata in particolare sui tre ‘nodi’ che ad oggi rappresentano le iniziative in fase più avanzata, ma che in parte inevitabilmente sono state ritardate dagli effetti della pandemia anche rispetto all’ultimo aggiornamento ‘ufficioso’ di giugno.

Il primo progetto considerato è anche quello che entrerà in funzione per primo, ovvero il progetto del deposito di Oristano, che viene incluso nella sfera di influenza del nodo di Livorno. Claudio Evangelisti, amministratore delegato di Gas & Heat, dopo aver mostrato alcune immagini della nuova struttura, ha spiegato che l’obiettivo è quello di “completare i lavori entro Natale, iniziare le prove con il gas a gennaio, e accogliere il primo cargo in fase di commissioning a febbraio”. Nel suo intervento Evangelisti ha anche espresso un certo rammarico rispetto all’atteggiamento delle istituzioni, che dopo l’entusiasmo iniziale del 2014 si è poi affievolito. Il manager ha anche aggiornato la platea sulle sorti della Avenir Advantage. La bettolina progettata dall’italiana Mes, che secondo i piani iniziali avrebbe dovuto entrare in attività nello stesso deposito sardo, come già noto è stata recentemente consegnata ad Avenir Lng, che l’ha noleggiata a Petronas e, notizia fresca, un paio di giorni fa ha concluso la sua prima operazione di rifornimento.

Restando sul nodo di Livorno, a fare il punto sul progetto Small Scale Gas dalla Fsru Toscana è stato l’amministratore delegato di Olt, Giovanni Giorgi. Il manager ha ricordato che a ottobre la società ha ricevuto l’ok del MISE alle modifiche all’impianto galleggiante per effettuare le operazioni di bunkeraggio navale. “L’ingegneria di dettaglio è stata completata durante la pandemia”, mentre successivamente la società ha selezionato i fornitori e già a novembre “partiranno gli ordini per l’acquisto dell’equipment”. Di conseguenza l’entrata in operatività per le funzioni di small scale è prevista “nell’ottobre 2021”.

E’ toccato poi a Ivano Toni, collaboratore della port authority toscana, in assenza dei vertici della società stessa per un contrattempo, presentare l’altro progetto dell’area, e cioè quello del più acerbo Livorno Lng Terminal Spa, ad oggi ancora in fase progettuale. La società vede come soci paritetici Costiero Gas Livorno (joint venture tra Enifuel e Liquigas) e Neri Vulcangas Investimenti (pure joint venture, tra Neri Depositi Costieri e Società Italiana Gas Liquidi – Vulcangas). Il relativo progetto prevede un “piccolo deposito”, di 5.000 metri cubi, con quattro serbatoi da oltre 1.200 metri cubi ciascuno, che sarà collocato nella Darsena Petroli dello scalo, all’inizio del canale industriale e potrà rifornire sia navi sia autobotti. Il progetto deve essere ora presentato al Mise per la definizione dell’iter autorizzativo.

Relativamente al nodo di Venezia – ovvero il Venice Lng di Decal, che prevede anche una speciale bettolina ad hoc commissionata da Rimorchiatori Riuniti Panfido al cantiere Rosetti Marino – il punto è stato fatto da James Orlandi, dell’area ricerca e sviluppo della AdSP, e da Giovanni Norbedo, Technical Manager della stessa Venice Lng. Norbedo ha innanzitutto evidenziato come il progetto – che porterà alla realizzazione di un deposito con capacità di 32mila metri cubi, si avvarrà di asset già di proprietà di Decal, a partire dalle aree su cui andrà a sorgere, caratteristica che semplificherà in parte l’iter. La sua conclusione è prevista per il dicembre 2023, scadenza ‘imposta’ anche dai fondi europei che ha ottenuto e che sosterranno la sua costruzione (per 18 milioni di euro sui 100 complessivi). La struttura fornirà gas liquefatto a bettoline ma potrà fare anche re-loading su navi più grandi, approvvigionerà poi autobotti, isocontainer e in prospettiva anche unità per il trasporto “su ferro”. Dal punto di vista delle opere marine, queste sono completate al 95%, mentre sarà necessario solo un allungamento di 30 metri della banchina, che peraltro è già in concessione a Decal. L’intero progetto è ora in attesa dell’autorizzazione unica del Mise, dopo la quale si procederà con il lancio di una gara per le intere attività Epci, con l’obiettivo di aggiudicarla già nei primi mesi del 2021 e avviare subito le prime opere. Nel frattempo la società sta già lavorando con Snam per la gestione del Boil Off gas.

Rispetto infine al nodo di Ravenna, e al progetto Depositi Italiani Gnl, in cui sono partner Pir, Edison e così come la spagnola Scale Gas Solutions (Enagas), l’amministratore delegato Alessandro Gentile ha spiegato che i lavori, iniziati ad aprile 2019, sono oggi al 76% dello stato di avanzamento. La loro conclusione è attesa per il giugno 2021; dopo tre mesi di commissioning, si prevede quindi l’entrata in funzione tra fine settembre e inizio ottobre del prossimo anno.

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