Ispezioni Psc e distribuzione di Dpi: i numeri del 2020 della Guardia Costiera
Il 2020 è stato un anno particolare anche per la Guardia Costiera, che è stata in prima fila nella lotta al Covid-19 anche collaborando attivamente alla distribuzione di Dpi insieme alla Protezione Civile. Sono stati oltre 1,3 milioni di dispositivi di protezione individuale consegnati in urgenza dai militari del Corpo, che in aggiunta hanno anche […]
Il 2020 è stato un anno particolare anche per la Guardia Costiera, che è stata in prima fila nella lotta al Covid-19 anche collaborando attivamente alla distribuzione di Dpi insieme alla Protezione Civile. Sono stati oltre 1,3 milioni di dispositivi di protezione individuale consegnati in urgenza dai militari del Corpo, che in aggiunta hanno anche affiancato le Forze di polizia nell’attività di controllo delle disposizioni volte a contrastare la diffusione del virus.
Fondamentale durante l’emergenza sanotaria poi il lavoro svolto dal 6° Reparto Sicurezza della Navigazione del Comando Generale del Corpo, che ha permesso di mantenere la catena logistica degli approvvigionamenti via mare dei beni essenziali, garantendo la sicurezza e la regolarità dei trasporti marittimi. Idem per l’assistenza agli equipaggi momentaneamente bloccati negli scali, attività che per via dell’emergenza sanitaria è diventata ancora più importante. Per venire incontro al personale marittimo – inoltre – la Guardia Costiera ha proceduto con la proroga di permessi, certificati, attestati e atti abilitativi.
Nel frattempo è proseguita anche la ‘normale’ attività di controllo: 1.227 le ispezioni di Psc (Port State Control) eseguite nei confronti delle navi straniere approdate nei porti italiani, che hanno portato al fermo amministrativo di 64 unità per gravi irregolarità in materia di sicurezza della navigazione.
Sul fronte del lavoro d’ufficio, tra certificati, autorizzazioni, pareri, nulla osta, licenze e altro, il lavoro della Guardia Costiera ha portato all’erogazione per l’utenza di oltre 270.000 atti amministrativi.
Relativamente all’attività di Sar (Search and rescue), che la stessa Guardia Costiera definisce come il suo “compito principale”, l’impegno ha portato al soccorso di 4.775 migranti e 3.416 tra equipaggi marittimi, bagnanti, subacquei, diportisti e pescatori.
Per questa attività il Corpo ha potuto contare anche su quattro nuovi aeromobili ad ala rotante, mezzi che secondo la stessa Guardia Costiera hanno mostrato di essere fondamentali ad esempio nelle operazioni di soccorso della Norman Atlantic, del cui incidente ricorre in questi giorni il 6° anniversario.
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