Usb all’attacco dei terminalisti per difendere Culmv e lavoro portuale a Genova
La sezione Porto di Genova dell’Unione Sindacale di Base (Usb) critica il ricorso dei terminalisti portuali a lavoratori assunti con contratti a tempo determinato a fronte di un’organizzazione del lavoro del porto di Genova che prevede invece che il lavoro temporaneo sia fornito dalla compagnia portuale Culmv. Secondo l’organizzazione sindacale, con l’impiego di addetti assunti […]

La sezione Porto di Genova dell’Unione Sindacale di Base (Usb) critica il ricorso dei terminalisti portuali a lavoratori assunti con contratti a tempo determinato a fronte di un’organizzazione del lavoro del porto di Genova che prevede invece che il lavoro temporaneo sia fornito dalla compagnia portuale Culmv.
Secondo l’organizzazione sindacale, con l’impiego di addetti assunti a tempo determinato i terminal operator intenderebbero “creare una concorrenza al ribasso del costo del lavoro anche sul piano della flessibilità, sia all’interno del proprio organico che nei confronti della compagnia. Perché d’altro canto i nuovi assunti non sono presi dal serbatoio degli interinali dell’agenzia per il lavoro Intempo per i 100 lavoratori in attesa di stabilità?» si domanda l’Usb.
La nota del sindacato conclude così: “Prima che al precariato si aggiunga la mobilità dei lavoratori tra i terminal Sech e Psa, tutto in nome della flessibilità delle imprese ma a danno di chi il lavoro flessibile lo fornisce a rischio di occupazione e di salario come i soci della compagnia e gli interinali di Intempo chiediamo: la trasformazione dei contratti a tempo determinato accesi in porto in contratti a tempo indeterminato; in subordine, l’impegno a salvaguardare la continuità del rapporto di lavoro per tutti i lavoratori alla scadenza del contratto; l’incremento dell’organico della Culmv con la stabilizzazione dei soci speciali e degli interinali; chiediamo che il nuovo Piano organico sia presentato e discusso con tutti i delegati e portato a conoscenza di tutti i lavoratori del porto per affrontare i prossimi scenari produttivi soprattutto a seguito della pandemia Covid, oltre che dell’avvio del terminal di Vado e dell’introduzione di tecnologie per l’automazione”.
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