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Ravenna ha trovato i fondi per la fase 2 del progetto Hub portuale e attende una nuova linea ro-ro con la Grecia
Bologna – Il porto di Ravenna ha trovato le risorse finanziarie per realizzare anche la fase due del progetto ‘Hub portuale’. Lo ha annunciato, dal palco di un convegno organizzato a Bologna da Emilia Romagna Intermodal Cluster e da Fondazione Itl, il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Daniele Rossi, annunciando quanto segue: “Come porto avevamo […]

Bologna – Il porto di Ravenna ha trovato le risorse finanziarie per realizzare anche la fase due del progetto ‘Hub portuale’. Lo ha annunciato, dal palco di un convegno organizzato a Bologna da Emilia Romagna Intermodal Cluster e da Fondazione Itl, il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Daniele Rossi, annunciando quanto segue: “Come porto avevamo presentato una serie di progetti all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che sono stati ammessi. Si tratta di 165 milioni di euro per la seconda fase del progetto Hub portuale”.
Lo stesso Rossi ha ricordato che “per la prima fase, dove si parla di 250 milioni di euro già stanziati, è in via di completamento il progetto esecutivo da parte del general contractor e a settembre vedremo concretamente l’avvio dei cantieri”. Come noto si parla di “dragaggi dei fondali per avere pescaggi da -14,5 metri, nuove piattaforme logistiche e due nuove stazioni ferroviarie a destra e a sinistra del canale Candiano” che consentiranno di far partire direttamente dalle banchine dello scalo treni da 750 metri di lunghezza. Ancora oggi, in un porto che ogni anno effettua circa 7.600 treni merci, i convogli ferroviari sono costretti a fermarsi alla stazione centrale di Ravenna per la definitiva formazione prima di lasciare lo scalo per la propria destinazione finale.
A proposito delle nuove risorse ottenute con il Pnrr il presidente della port authority, Daniele Rossi, non nasconde la propria preoccupazione per quella che definisce “una sfida ciclopica” con riferimento alla capacità di spendere quelle risorse: “Dovremo capire come organizzarci per gestire tutti quei soldi”.
Parlando di intermodalità acqua – ferro – strada al convegno di Emilia Romagna Intermodal Cluster, sempre Rossi ha aggiunto che a Ravenna i traffici di carichi rotabili sono aumentati nei primi cinque mesi dell’anno del +30% rispetto allo stesso periodo del 2020 e del +12% rispetto ai livelli del 2019. “Per ora abbiamo solo una linea fra Ravenna, Brindisi e Catania ma ora si sta programmando di collegare dal nostro scalo anche la Grecia” ha rivelato il presidente. Il nome del vettore marittimo che starebbe programmando questa nuova rotta di traffico non è stato pubblicamente citato ma l’indiziato numero è Grimaldi Group che già opera il collegamento marittimo per il trasporto di rotabili fra lo scalo romagnolo, la Puglia e la Sicilia.
Nicola Capuzzo