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Container: Ningbo verso la riapertura ma si teme l’effetto domino su Long Beach

Le attività al terminal container Meidong nel porto di Ningbo-Zhoushan, sospese da mercoledì scorso dopo che un dipendente era stato trovato positivo al Covid-19, potrebbero ripartire la prossima settimana. Lo riferisce Splash 24/7 citando come fonti alcuni agenti marittimi attivi nello scalo cinese, che hanno parlato di un primo parziale riavvio previsto per il 24 […]

di Nicola Capuzzo
17 Agosto 2021
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Le attività al terminal container Meidong nel porto di Ningbo-Zhoushan, sospese da mercoledì scorso dopo che un dipendente era stato trovato positivo al Covid-19, potrebbero ripartire la prossima settimana.

Lo riferisce Splash 24/7 citando come fonti alcuni agenti marittimi attivi nello scalo cinese, che hanno parlato di un primo parziale riavvio previsto per il 24 agosto e di una riapertura completa attesa dal 1 settembre. Gli stessi agenti avrebbero quantificato un periodo tra i 10 giorni e le due settimane il tempo necessario per ‘smaltire gli arretrati’, con il ritorno delle attività alla normalità entro la metà del prossimo mese. Le autorità cinesi avrebbero però al contempo anche rassicurato gli operatori evidenziando che il porto di Ningbo sarebbe comunque riuscito a gestire il 90% delle attività attese a Meidong (che solitamente conta per circa il 25% del traffico container dello scalo), dirottando le navi su altri suoi terminal.

La situazione, anche se si avvia verso la soluzione, rischia di avere un impatto pesante sul porto di Long Beach, principale porta di accesso degli Usa ai traffici con il Far East e scalo già interessato quest’anno da traffici record così come da pesanti congestioni.

Al momento, di fronte al porto californiano sono infatti già 37 le navi in attesa di poter attraccare, numero molto vicino a quel 40 toccato nel febbraio di quest’anno e più che doppio rispetto alla media dei mesi di giugno e luglio. Al contempo, l’attesa media per l’ormeggio era già cresciuta è stata a luglio di 6,2 giorni, rispetto ai 5,7 di fine giugno. Lo stesso scalo aveva peraltro celebrato i risultati del mese scorso, dichiarando che con oltre 784.845 Teu movimentati quello appena chiuso era stato il luglio migliore di sempre (+4,2% sui volumi dello stesso mese del 2020), con traffici che hanno fatto sì che nei primi sette mesi dell’anno Long Beach abbia gestito 5.538.673 Teu, il 32,3% in più che nello stesso intervallo di tempo dell’anno precedente.

Mario Cordero, direttore esecutivo del porto californiano, ha detto di attendersi una situazione simile a quella che si era creata dopo la riapertura del porto di Yantian (rimasto completamente fermo per tre settimane), mentre la port authority nei giorni scorsi prevedeva che un’altra fonte di discontinuità nei traffici (in negativo) potesse aversi dalla chiusura di diverse fabbriche in Vietnam, dove pure l’attività è stata sospesa per lo svilupparsi di casi di Covid-19.

Quanto però al rischio specifico che lo stesso porto di Long Beach possa in futuro doversi fermare per lo sviluppo di focolai, Cordero si è detto invece tranquillo, evidenziando che gran parte dei lavoratori dello scalo sono vaccinati e che l’efficacia dei preparati utilizzati per le immunizzazioni negli Stati Uniti è decisamente superiore a quella dei vaccini cinesi.

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