Eni potrà tornare a importare petrolio dal Venezuela
Il gtreggio viaggerà via nave ma le quantità attese saranno limitate

Il gruppo Eni e la spagnola Repsol già dal prossimo mese di luglio potrebbero iniziare a spedire petrolio venezuelano in Europa per compensare la mancanza di greggio russo. Lo ha rivelato l’agenzia Reuters secondo quanto appreso da cinque fonti informate sulla questione.
Sono dunque destinati a riprendere gli scambi di petrolio in cambio di debito interrotti due anni fa quando Gli Stati Uniti intensificarono le sanzioni contro il Venezuela. Il volume di petrolio che Eni e Repsol dovrebbero ricevere non è particolarmente elevato.
L’amministrazione del presidente americano, Joe Biden, spera che il greggio venezuelano possa aiutare l’Europa a ridurre la dipendenza dalla Russia e a dirottare alcuni carichi del Venezuela dalla Cina che non ha aderito alle sanzioni occidentali contro la Russia e ha continuato ad acquistare petrolio e gas russo nonostante gli appelli degli Stati Uniti.
C’è però una condizione posta dagli Usa: il petrolio dovrà essere destinato all’Europa e non potrà essere rivenduto altrove.
Washington non ha concesso gli stessi permessi alla major petrolifera statunitense Chevron, all’indiana Oil and Natural Gas Corp e alla francese Maurel & Prom, anche se tutte hanno esercitato pressioni sul Dipartimento di Stato e sul Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti per ottenere petrolio in cambio di miliardi di dollari di debiti accumulati dal Venezuela.
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