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Interviste

Gianluca Grimaldi: “L’anno prossimo 7 navi dalla Cina ma i ro-ro verso la Nigeria rallentano”

Intervista al presidente di Grimaldi Group che parla di noli container in contrazione, traffici verso la Nigeria in calo ma spiega perchè la Cina offre grandi opportunità di sviluppo

di Nicola Capuzzo
2 Ottobre 2022
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Sorrento (Napoli) – A margine dell’Euromed Convention organizzata dal Gruppo Grimaldi a Sorrento per parlare di autostrade del mare (segmento di mercato in cui il gruppo è attivo soprattutto con la controllata Grimaldi Euromed), SHIPPING ITALY come ogni anno ha colto l’occasione per un’intervista con Gianluca Grimaldi, presidente del Gruppo Grimaldi di cui il fratello Emanuele, così come il cognato Diego Pacella, è amministratore delegato. Mediaticamente più riservato rispetto al fratello, Gianluca insieme ai figli segue da vicino soprattutto le attività legate alle rotte deep sea (intercontinentali) e al trasporto marittimo di vettore nuove e usate.

Dott. Grimaldi per ciò che riguarda le rotte deep sea la novità dell’anno per il vostro gruppo è lo sbarco sulle rotte dalla Cina, è corretto?

“In Estremo Oriente. C’è un forte aumento di domanda soprattutto dalla Cina, sono arrivati a 300mila auto al mese di export. Dal momento che il tonnellaggio navale dedicato da parte di primari carrier che trasportano auto non era sufficiente, molti clienti caricatori, che erano stati un po’ neglected (trascurati, ndr) dai vettori marittimi, ci hanno pregato di cominciare a servire quel trade e ora pensiamo di dedicare 7 navi l’anno prossimo al collegamento Far East – Europa. Soprattutto Cina ma anche Sud Corea.”

Molti di quelli per cui lavorate sono nuovi clienti orientali?

“Si è verificato che i primi cinque player armatoriali al mondo sono molto legati alle case automobilistiche giapponesi e anche un po’ alle coreane con Glovis che è uno dei più forti. Hanno un po’ trascurato tutti i clienti europei, a cominciare da Volvo, Renault, Mercedes, Bmw, Fca, Renault e perciò ci hanno pregato cominciare di dargli una mano”.

Opererete solo linee tra Far East e Mediterraneo come quelle già salpate da e per Gioia Tauro?

“Opereremo anche verso il Nord Europa. Abbiamo un grosso booking di Tesla per Anversa e in generale saranno soprattutto auto elettriche.”

Come vanno invece i vostri traffici verso l’Africa e le Americhe?

“I container vanno ancora molto bene anche se ora c’è un po’ di attenzione perchè s’iniziano a vedere segnali di recessione. Sul trade dal Far East all’Europa, dove noi come gruppo non siamo presenti, i noli sono crollati del 60%. Per ciò che riguarda le nostre linee quella fra Nord Europa e America i noli sono rimasti ancora abbastanza interessanti. Invece per l’Africa si comincia a vedere un piccolo declino e soprattutto stiamo soffrendo un po’ per la Nigeria per il trasporto di veicoli usati poiché nel Paese hanno aumentato molto le tasse d’importazione e inoltre, siccome parallelamente il valore dell’usato è salito poichè molta gente in attesa delle auto elettriche non cambia l’auto, il valore dell’usato è salito del 30-40% e quindi gli africani stanno avendo difficoltà a comprare sia dall’America che dal Nord Europa. Tutto questo quindi, con l’aumento delle import duties e la forte svalutazione della Naira nigeriana, ha fatto crollare del 60% i volumi di veicoli usati verso l’Africa.”

Le sei nuove navi con-ro ordinate in Sud Corea a Hyunday Mipo quando entreranno in servizio?  

“La prima arriverà a Marzo e sarà un bel viaggio di posizionamento perchè abbiamo solo l’imbarazzo della scelta di cosa imbarcare a bordo. A proposito del loro impiego sostituiranno le navi della serie G4 rispetto alle quali le nuove (della serie G5 appunto) potranno trasportare la stessa quantità di rotabili (4.700 metri lineari) ma mille container in più (da 1.000 a 2.000 Teu). Le G4 invece si trasferiranno sulla rotta fra America e West Africa mentre le G5 faranno la spola tra Nord Europa e West Africa central range, quindi fino a Lagos.”

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