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Traffici in crescita ma sindacati in fibrillazione a Civitavecchia per i lavoratori dell’Adsp

La possibile revisione del contratto di secondo livello potrebbe portare ad uno sciopero dei dipendenti della port authority

di Redazione SHIPPING ITALY
23 Febbraio 2023
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L’ambigua nota diffusa ieri dall’Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia sul contratto di secondo livello dei dipendenti ha messo in allarme i sindacati firmatari (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Mare), che oggi rispondono a tono.

L’ente, evocando non meglio precisate osservazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul contratto rinnovato a dicembre, evidenziava la delibera del Comitato volta a “salvaguardare l’integrale corresponsione degli stipendi ai dipendenti”, completando però la frase con due locuzioni di specificazione – “in attesa che la questione venga definita, salvo eventuali conguagli successivi” – che non deve esser piaciuta alle organizzazioni sindacali.

“Nel merito sulle perplessità sollevate in prima istanza dal MIT abbiamo dato puntualmente riscontro all’Adsp e successivamente il Presidente Musolino al Ministero vigilante. In pratica si rassicurava il Mit sulla correttezza dell’accordo di secondo livello che ha tenuto conto dei diritti acquisiti e delle condizioni di miglior favore frutto di accordi in linea con il Ccnl dei Porti, con il Protocollo d’’intesa con Assoporti e con la legge 84/94 e che risalgono ad oltre 12 anni di vigenza. Pertanto, tali istituti costituiscono elementi consolidati e cristallizzati per i dipendenti delle ex Autorità portuali transitati nelle nuove AdSP e quindi non modificabili” ha spiegato la nota sindacale.

Secondo le sigle “tale osservazione non è stata messa in discussione dal Mit come da nota del 16/02/2023”, di cui i sindacati riportano uno stralcio: “Elemento retributivo Consolidato…sul punto si prende atto .. in merito alla natura che tale elemento è da intendersi quale elemento retributivo Ex A.P, nel quale sono confluiti istituti frutto di precedenti contrattazioni, che, nel venire definitivamente cristallizzati, al fine di garantire il mantenimento retributivo in essere, sono comunque da considerarsi destinati al graduale esaurimento del personale in forza”.

Per le Ooss, cioè, non ci sarebbe nessuna volontà del ministero di rivedere quanto sottoscritto, da cui l’avviso al vertice dell’ente: “Nessuna richiesta quindi, di sospensione di tale elemento è stata mai avanzata dal Ministero di vigilanza, nonostante ciò, i vertici di Adsp hanno ritenuto di sottoporre ulteriormente all’approvazione del Comitato di Gestione, che già si era espresso in data 30/12/2022 con la delibera n.65.12.2022, riaprendo di fatto una partita chiusa. Esprimiamo quindi contrarietà a qualsiasi azione che possa rimettere in discussione le retribuzioni dei dipendenti dell’Autorità; diversamente saremo costretti ad intraprendere le conseguenti azioni di lotta tra l’altro già condivise con tutto il personale dell’Adsp”.

Nel frattempo l’ente ha diffuso oggi i dati di traffico del 2022, che “nei porti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale si attesta per il 2022 a oltre 14,9 milioni di tonnellate, in crescita dell’11,8%, (pari a circa 1,6 milioni di tonnellate) rispetto al 2021”. E anche rispetto al periodo prepandemico: “Civitavecchia cresce del 6,1% rispetto al 2021, del 27,5% rispetto al 2020 e di quasi il 7% rispetto al 2019; Gaeta migliora di circa il 4,5% in confronto al 2021, del 24,52% rispetto al 2020 e del 19,7% anche rispetto al 2019 mentre il porto di Fiumicino registra ancora un aumento considerevole del 47,2% a significare la forte ripresa del traffico aereo e quindi dell’utilizzo del jet-fuel, essendo i carburanti sostanzialmente l’unico prodotto movimentato”.

In particolare nel principale porto del sistema, Civitavecchia, “il traffico complessivo risulta costituito per oltre il 92% da merci solide (9,4 milioni di tonnellate), in crescita del 7,1% (+623.450 tonnellate), e per il restante 8% da merci liquide pari a oltre 800 mila tonnellate, in calo del 4,4%, -36.826 tonnellate. Le merci liquide subiscono un calo del 4,4% rispetto al 2021 con oltre 36 mila tonnellate in meno movimentate, mentre raffrontate al 2020 e 2019 risultano comunque in crescita rispettivamente di oltre il 28% e 25%. Le merci solide (9,4 milioni di tonnellate) sono costituite per il 67,6% da merci varie in colli (Ro-ro, merci in contenitori e altro) che, pari a circa 6,4 milioni di tonnellate, risultano in sostanziale equilibrio rispetto all’anno precedente, e per la restante parte, oltre 3 milioni di tonnellate, da rinfuse solide in crescita del 26% per circa 630 mila tonnellate in più rispetto al 2021. Tra le rinfuse solide in crescita del 24,9% il carbone, per un volume complessivo di 2.363.272 tonnellate, e di oltre il 31% il traffico di prodotti metallurgici e minerali, che si confermano quale seconda tipologia di traffico tra le rinfuse solide, pari a circa 448 mila tonnellate complessive. Per quanto concerne i contenitori, il traffico, con 112.200 Teu, risulta in crescita dell’11,9% (+11.952 Teu) con i pieni imbarcati e sbarcati leggermente in crescita (+0,4%) a differenza di quelli vuoti che aumentano del 41,9%. Con riferimento al traffico Ro-Ro si evidenzia in particolare una sostanziale crescita del numero delle auto in polizza imbarcate/sbarcate nel porto di Civitavecchia del 40,3% rispetto al 2021 e del 12,4% rispetto al 2020, mentre per quanto riguarda il raffronto con il 2019 si registra un calo del 43,7%”.

Positivi secondo l’ente i dati del comparto passeggeri: “Il traffico crocieristico, seppur non ancora ai livelli del 2019 – all’appello mancano 480 mila crocieristi – ha registrato un transito totale di 2.174.515 crocieristi. Importante incremento anche per quanto riguarda il traffico dei passeggeri delle autostrade del mare che, con 1.472.493 passeggeri transitati nel porto di Civitavecchia, ha registrato una crescita di quasi il 20% (+244 mila) confermando così il porto di Roma quale uno dei principali hub del settore su cui puntare anche in vista dei maggiori margini di crescita del mercato nord-africano nel prossimo futuro”.

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