Al porto di Civitavecchia costa 0,724 euro a tonnellata la sovrattassa per la nuova diga
I costi dell’opera sono cresciuti in un anno di oltre il 60%, il gap coperto dagli operatori. L’area ex Privilege destinata a funzioni logistiche e i cantieri spostati alla Mattonara
La notizia, anticipata da SHIPPING ITALY due settimane fa, è ora ufficiale: il sovra costo del prolungamento dell’antemurale di Civitavecchia sarà coperto da un aumento dell’aliquota della sovrattassa portuale sulle merci.
Lo ha reso noto l’Autorità di sistema portuale laziale, fornendo il resoconto dell’ultimo Comitato di gestione, nel corso del quale si è addivenuti anche alla quantificazione del balzello aggiuntivo: “Si tratta di un’opera che oltre ad avere una forte valenza dal punto di vista dello sviluppo infrastrutturale dello scalo, è molto importante anche per la sicurezza della navigazione. L’opera è stata finanziata nel Pnrr per circa 60 milioni (più precisamente dal fondo complementare al Pnrr e fondo per l’avvio delle opere indifferibili, ndr) e il costo è lievitato dai 69 milioni originariamente previsti a circa 106 milioni con l’aumento generalizzato dei prezzi delle materie prime. L’Adsp coprirà i rimanenti 45 milioni con un ulteriore tiraggio del mutuo Bei e per far fronte agli oneri finanziari dell’operazione si è reso necessario ricorrere all’aumento dell’aliquota della sovrattassa per 0,724 euro a tonnellata. Ne avremmo fatto volentieri a meno, trattandosi di una misura recessiva, però necessaria a non perdere 60 milioni di risorse pubbliche, per i quali entro il prossimo 31 dicembre è necessario avere stipulato una obbligazione giuridicamente vincolante, e la possibilità di realizzare un’opera così importante. L’aumento comunque entrerà in vigore dal prossimo primo gennaio e qualora ci fosse la possibilità di reperire diversamente i 45 milioni mancanti, è già previsto un annullamento totale o parziale dell’incremento dell’aliquota”.
Approvata inoltre dal Comitato una delibera relativa all’inserimento dell’area ex Privilege nel piano di configurazione strategica della zona commerciale e di quella settentrionale del porto: “Non commetteremo lo stesso errore per la terza volta – ha dichiarato Musolino – dopo essere riusciti a recuperare un’area di pregio del porto, che giova ricordare dal punto di vista della destinazione d’uso non è mai stata adibita a cantieristica, come del resto era normale che fosse, distando alcune centinaia di metri dall’acqua. Il compendio sarà dedicato alla logistica e speriamo che presto sia liberato anche dall’ingombrante presenza dello scafo, diventato un vero e proprio simbolo di un gigantesco fallimento. Abbiamo invitato gli stakeholder a presentare idee e proposte per il miglior utilizzo di quell’area, mentre la cantieristica avrà la sua naturale collocazione, prevista anche nel Piano Regolatore Portuale, alla Mattonara”.
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