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Il Giubileo spiana la strada al nuovo terminal di Royal Caribbean a Fiumicino

Ancorché a finanziamento quasi totalmente privato (439 milioni di euro), la nuova stazione marittima beneficerà delle procedure autorizzative accelerate in modo da esser pronto per i pellegrini-crocieristi in arrivo nel 2025

di Andrea Moizo
15 Giugno 2023
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Royal terminal Fiumicino

Per tutta risposta all’invito del presidente dell’Autorità di Sistema portuale di Civitavecchia Pino Musolino – che qualche mese fa chiedeva (retoricamente) allo Stato di interrogarsi sull’opportunità di autorizzare un progetto privato (439,6 milioni di euro, con 30 milioni di opere di urbanizzazione comunque a carico del pubblico, nda) in aperta concorrenza con i propri investimenti – ieri il Governo ha inserito nel nuovo Decreto Giubileo il progetto di Royal Caribbean di realizzare, su aree demaniali ma fuori dalla giurisdizione della port authority, un nuovo terminal crociere a Fiumicino (Isola Sacra).

L’allegato al decreto, che contiene le schede degli interventi beneficiari delle scorciatoie autorizzative oggetto stesso del provvedimento normativo, usa del resto toni assai critici con il Sistema portuale laziale, che “sconta un ritardo quali-quantitativo di offerta rispetto ai concorrenti del Mediterraneo occidentale”.

Col progetto di Royal, continua invece il documento governativo, “il porto di Fiumicino rappresenterà un nuovo e straordinario ingresso, attraverso la via marittima: la terza Porta verso Roma Capitale, il suo entroterra e il Lazio tutto”. E “durante il Giubileo 2025, il Porto e le sue strutture di standard di livello internazionale (es. gli spazi pubblici, l’hotel, il terminal), potranno quindi essere messi a disposizione della Struttura Commissariale e del Tavolo di lavoro per eventi o altre iniziative. Non solo: le navi da crociera sono state spesso usate quali ‘città galleggianti’, utili quando è necessario integrare l’offerta ricettiva”.

Interessante lo stato dell’arte sul progetto: “Acquisita la concessione ad inizio 2022, la Fiumicino Waterfront (la società controllata da Royal, nda) ha avviato i lavori di messa in sicurezza dell’area e del Vecchio Faro e ad ottobre 2022 ha completato l’aggiornamento dello Studio di Fattibilità 2018 producendo il Master Plan 2022. (…) È stato infine dato l’avvio al percorso di elaborazione della Variante al Progetto Definitivo, che verrà sottoposta alle procedure di Via e alla Conferenza dei Servizi entro i primi mesi del 2023”.

Il cronoprogramma contenuto nell’allegato è in realtà slittato di qualche mese, anche perché il Decreto Giubileo era atteso per la fine del 2022 ed è arrivato 7-8 mesi dopo. Con l’accelerazione delle procedure commissariali, infatti, la Valutazione di impatto ambientale sarebbe dovuta arrivare adesso, quando la relativa documentazione non è invece nemmeno stata depositata presso il Ministero dell’Ambiente. Secondo quanto filtra dalla società, comunque, si prevede che la struttura cominci ad operare se non a gennaio, a marzo 2025, in tempo per il picco giubilare.

In ogni caso il progetto sarà sviluppato in due fasi: prima opere marittime (diga foranea, banchine, colmate) e le opere relative alla funzione crocieristica (accosto, terminal, logistica, cold ironing) e all’infrastrutturazione (verde pubblico, viabilità, allacci). Solo tra giugno e dicembre 2026 (con qualche mese di slittamento, dato il suddetto ritardo) arriveranno il completamento della marina per il diporto e per i mega-yacht (pontili, servizi), la messa in esercizio del cantiere nautico e la realizzazione dell’edificio servizi e dell’hotel/aparthotel (per quanto quest’ultimo, come visto, sarebbe stato teoricamente fra le potenziali strutture d’accoglienza dei pellegrini).

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