“Il 2023 è stato un anno importante per l’economia blu del nostro Paese”
Per la Federazione del Mare questo è un periodo molto complesso e di grande instabilità che condiziona tutte le attività in un quadro di tensioni geopolitiche sempre più aspre
Contributo a cura di Mario Mattioli *
* presidente della Federazione del Mare
Stiamo vivendo un periodo molto complesso e di grande instabilità che, prima a causa della pandemia da Covid o poi con il ritorno della guerra in Europa e nel Medio Oriente, condiziona tutte le attività in un quadro di tensioni geopolitiche sempre più aspre. Tutto questo si innesta in un contesto di transizione ecologica ed energetica che condiziona tutti i settori che compongono la blue economy.
In questo contesto, il 2023 è stato un anno importante per l’economia blu del nostro Paese. Innanzitutto, il Piano del Mare, voluto dal Ministro per le Politiche del mare, Nello Musumeci, e redatto dal Cipom con il contributo di attori pubblici e privati che operano nel sistema mare, delinea le linee guida per lo sviluppo strategico delle filiere che compongono l’economia del mare. Un primo passo molto apprezzato dalla Federazione del mare, che costituisce il cluster marittimo italiano per dare rappresentanza unitaria al mondo marittimo del Paese, per consentirne l’apprezzamento come fattore di sviluppo e affermarne la comunanza di valori, di cultura e di interessi, che scaturisce anche dal costante confronto con l’esperienza internazionale.
Per rendere ancor più efficace la sua azione e per rafforzare sempre più la rappresentanza di tutta l’economia marittima presso le Istituzioni, l’opinione pubblica e le altre realtà associative, in Italia e all’estero, la Federazione del Mare nel corso del 2023 ha avviato la revisione del suo Statuto, approvato all’unanimità lo scorso 26 settembre. Il 28 novembre, l’Assemblea ha eletto i componenti del Consiglio e a breve verranno completati gli altri organi. Sono particolarmente onorato del fatto che tutte le associazioni aderenti hanno manifestato la volontà di rinnovare il mio mandato di Presidente per i prossimi tre anni.
Ricordo che quasi tutte le organizzazioni industriali del settore marittimo-portuale italiano aderiscono alla Federazione e, grazie al suo carattere di inclusività, la Federazione accoglie anche enti che operano nella formazione marittima e nel diritto marittimo nonché comparti vicini, come quello dell’energia. Inoltre, la Federazione è membro dell’European Network of Maritime Cluster (ENMC), che rappresenta i cluster marittimi europei, e con il Vicepresidente Claudio Graziano, Presidente Assonave, detiene una delle quattro vicepresidenze.
Per dare ampia risonanza a tutte le tematiche che riguardano il mare, a livello nazionale, la Federazione ha firmato un Memorandum di Intesa con Cluster BIG (Cluster Tecnologico Nazionale “Blue Italian Growth”), grazie al quale, oltre a promuovere attività per la divulgazione del valore dell’economia blu abbiamo partecipato insieme a importanti bandi europei suddividendoci responsabilità e specializzazioni per ottenere benefici per le nostre imprese e le loro professionalità. Il MOU con Marevivo prevede programmi e iniziative congiunte volte a promuovere attività di educazione e valorizzazione ambientale e difesa del mare. La Federazione ha attivamente sostenuto l’approvazione della legge Salvamare e dei suoi decreti attuativi. Inoltre, al fine di rafforzare una cooperazione concreta e operativa sulla blue economy tra Italia e altri paesi, la Federazione, insieme a stakeholder italiani, organizzazioni pubbliche e private, università e istituti di ricerca, dal 2020 detiene la presidenza e la segreteria generale del Comitato Italia-IORA (Indian Ocean Rim Association), nel luglio 2023, in linea con la WestMed Maritime Cluster Alliance ha firmato un accordo con il Cluster Maritime Mauritanien per facilitare la cooperazione tra i cluster marittimi nel Mediterraneo occidentale e sta lavorando per una cooperazione rafforzata con l’Associazione degli Stati Caraibici.
Nel corso del 2023 è proseguita la collaborazione con il Ministero degli Esteri, in particolare ospitando il primo Bilaterale Italia-Francia sull’azione dello Stato in Mare, nel quadro del Trattato del Quirinale, che ha riunito rappresentanti di vertice di alcune delle principali amministrazioni con responsabilità marittime dei due Paesi, e ha partecipato, insieme a ENMC, alla Conferenza “Healthy and Protected Oceans” a margine della UN Stocktaking Conference, FAO, e a numerosi incontri a Bruxelles con la DGMARE.
Queste sono soltanto alcune delle attività promosse dalla Federazione per creare sinergie volte ad aprire a modalità operative diverse e a confronti internazionali costruttivi per un impatto positivo per tutto il Paese.
Ci aspettano anni di intenso lavoro durante i quali avremo la possibilità di proseguire il percorso iniziato e di rafforzare le strategie e le progettualità del mondo del mare al servizio del territorio e grazie alla nuova governance, Federazione del Mare potrà giocare un importante ruolo per restituire centralità all’economia del mare, che rappresenta il 9% del PIL italiano, ed essere ascoltata per partecipare concretamente alle prossime scelte politiche sia a livello nazionale che europeo.
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