A La Spezia ok all’ampliamento di Terminal del Golfo e ai lavori per il truckloading di Gnl Italia
La società del gruppo Tarros investirà 60 milioni di euro per il potenziamento del terminal container. Intoppo sulla parte a terra per il progetto della controllata di Snam
Doppio passo avanti spezzino per l’Autorità di sistema portuale del mar ligure orientale: l’ente portuale presieduto da Mario Sommariva ha infatti decretato oggi la positiva conclusione delle conferenze dei servizi relativi a due dei principali progetti di potenziamento dello scalo ligure, tappa preliminare all’avvio dei lavori.
Il primo è l’ampliamento del Terminal del Golfo, il terminal container in concessione all’omonima società del gruppo Tarros. Il progetto di espansione risale al 2017 ma s’era impastoiato per le incertezze sui tempi dei dragaggi – appannaggio dell’Adsp – che avrebbero dovuto fornire la maggior parte del materiale di riempimento (oltre 1 milione di mc). Nel 2023 Tdg ha rivisto il progetto, sostanzialmente variando soltanto le fasi realizzative e riuscendo ad organizzarle in modo da mantenere l’operatività del terminal senza grosse ripercussioni sulla produzione anche in caso di dilazioni nei dragaggi.
“Il nuovo Terminal del Golfo, derivato dall’ampliamento a mare di circa 80.000 mq, prevede un’area portuale di più di 120.000 mq dotata di circa 770 metri lineari di banchine operative capaci di accogliere l’attracco di navi lunghe fino a 350 m. Il terminal è sinteticamente organizzato in tre macro aree funzionali: gli spazi operativi del terminal costituiti dalle banchine e dalle aree di movimentazione (A), che rappresentano il cuore del terminal; il gate d’accesso con le funzioni doganali (B), e l’area dei servizi tecnici (C)” si legge nei documenti di progetto del concessionario, che stima un investimento di circa 60 milioni di euro.
“I piazzali – spiega ancora la relazione generale di progetto – ospitano 4 stive di contenitori da circa 300 Teu ciascuna, utilizzabili fino al 6° tiro; ciascuna stiva è servita da 2 eRtg che andranno a movimentare le merci secondo la loro provenienza e destinazione: merci internazionali, transhipment e merci nazionali. Sono previste inoltre altre due stive: una ospitante circa 210 Teu e le unità reefer (42 Feu) con la dotazione di strutture di accesso/alimentazione/ispezione dedicate, l’altra con la capacità di ospitare 280 Teu. Entrambe saranno servite da un’eRtg. Tutte le aree sono comunque accessibili dai reachstacker in modo da poter affrontare eventuali malfunzionamenti dei macchinari a servizio dei piazzali. Il progetto prevede inoltre un’area di scambio intermodale gomma-ferro servita da Rmg; lo scalo ferroviario di interscambio è costituito da quattro tronchi di binari, ciascuno avente una lunghezza rettilinea utilizzabile di almeno 245 m: questa dotazione operativa, consente l’utilizzo di fino a 2 treni di contenitori (di solito della lunghezza massima di 400 m)”.
Secondo il presidente dell’Adsp Mario Sommariva i lavori “potrebbero cominciare all’inizio dell’anno prossimo”.
Prima, invece, dovrebbero cominciare quelli per la parte a mare (pontile ex Enel) previsti dal progetto di Gnl Italia di creare un accosto funzionale al traffico di bettoline ro-ro per il trasbordo di autobotti di Gnl dal rigassificatore di Panigaglia al porto di La Spezia.
In questo caso l’Adsp ha dovuto prendere atto del parere negativo alla realizzazione delle opere, per quanto riguarda la parte a terra, espresso dal Comune della Spezia, sicché l’ok è arrivato solo per la parte a mare del progetto: “Per la parte a terra bisognerà tornare in conferenza con una nuova soluzione di viabilità su cui deve trovarsi l’accordo con il Comune” ha concluso Sommariva.
A.M.
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