Chiuso con assoluzione finale il processo di Palumbo a Messina per smaltimento illecito
La Corte d’Appello della città siciliana ha revocato la condanna della società e la confisca impostale
Ultimo atto per il processo avviato a Messina a carico del cantiere navale Palumbo e dei suoi vertici per alcuni episodi di presunto illecito smaltimento di rifiuti fra 2008 e 2013.
Dopo le condanne in primo grado, nel 2019, di Antonio Palumbo, del figlio Raffaele e della società, la Corte di Appello nel 2021 aveva assolto Antonio per non aver commesso il fatto, dichiarato non doversi procedere nei confronti di Raffaele perché estinti per prescrizione quattro dei cinque capi di imputazione ma confermato la condanna per il reato di associazione a delinquere, e condannato la società per alcuni illeciti amministrativi.
A gennaio di quest’anno poi la Cassazione aveva sentenziato l’estinzione per prescrizione anche del reato di associazione a delinquere per Raffaele Palumbo, dichiarando tuttavia infondati o inammissibili i motivi di merito del ricorso e confermando le statuizioni civili (compresa la rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute dalla parte civile Wwf Italia), e annullato la condanna per la società per due capi di imputazione, rinviando ad altra sezione della Corte d’Appello per altri due.
Ora la Corte di Appello si è pronunciata su questi ultimi due capi, sentenziando la revoca della condanna “perché il fatto non costituisce reato” e disponendo la revoca della confisca e la restituzione di quanto sequestrato alla società Palumbo.
In attesa delle motivazioni, questo il commento affidato dal cantiere Palumbo a una nota: “Dopo oltre dodici anni, giunge finalmente un momento di verità e giustizia. La Corte d’Appello di Messina, con una sentenza definitiva, assolve con formula piena il cantiere Palumbo di Messina e, con essa, restituisce onore e dignità all’intero nucleo familiare. L’assoluzione ribalta integralmente la condanna del 2019 e sancisce che ‘il fatto non costituisce reato’, a riprova del fatto che valori quali trasparenza, integrità e correttezza abbiano sempre ispirato l’operato della società e della famiglia Palumbo. Antonio Palumbo era già stato assolto e oggi, la verità emerge per l’intero contesto familiare e aziendale, dimostrando come il lavoro onesto abbia rappresentato nel tempo l’autentico volto della famiglia e dell’azienda. Questa sentenza rappresenta una vittoria di singolare valore per la famiglia Palumbo, che vede finalmente restituita la propria reputazione, duramente attaccata per anni. È un giorno di gioia, in cui la famiglia desidera esprimere un profondo ringraziamento a chi ha condiviso questo difficile cammino, sostenendola con fiducia, affetto e solidarietà”.
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